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Accettare l'inaccettabile: traumi, resilienza e la differenza tra accettazione e rassegnazione

27/2/2025

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La vita, a volte, ci mette di fronte a eventi difficili, inaspettati e dolorosi: lutti, malattie, perdite, fallimenti, traumi. Quando ciò accade, la nostra mente attiva una serie di meccanismi di difesa per proteggerci dal dolore, ma nel lungo termine la vera sfida diventa un’altra.
Come accettare ciò che non possiamo cambiare senza sentirci sconfitti?
Esiste una grande differenza tra accettare una realtà difficile e rassegnarsi ad essa. L’accettazione è un atto di consapevolezza e forza interiore, mentre l’arrendevolezza è un ritiro passivo dalla vita. In questo articolo esploreremo cosa significa realmente accettare, quali meccanismi di difesa entrano in gioco di fronte alle avversità e come possiamo trasformare il dolore in crescita.

Come la mente cerca di proteggerci? I meccanismi di difesa

Quando affrontiamo situazioni dolorose, il nostro cervello mette in atto strategie automatiche per cercare di attutire l’impatto emotivo. Alcuni dei meccanismi di difesa più comuni sono: 
  • Negazione: rifiutare la realtà, come se ciò che è accaduto non fosse vero. È un meccanismo che aiuta inizialmente a sopportare il trauma, ma a lungo termine impedisce l’elaborazione del dolore. 
  • Rimozione: spingere inconsciamente un evento traumatico fuori dalla coscienza, evitando di pensarci. 
  • Razionalizzazione: cercare spiegazioni logiche per eventi dolorosi, evitando di affrontare l’emozione sottostante. 
  • Proiezione: attribuire ad altri le proprie emozioni dolorose per non sentirle dentro di sé. 
  • Evitamento: evitare persone, luoghi o situazioni che potrebbero far riemergere il dolore. 
  • Senso di onnipotenza o ipercontrollo: cercare di controllare tutto per non sentirsi vulnerabili. 
Questi meccanismi possono essere utili nel breve termine, ma se diventano permanenti bloccano il processo di elaborazione e quindi di accettazione.  

L'accettazione è una scelta consapevole, non una resa

Molte persone temono che accettare una situazione difficile significhi rassegnarsi, come se smettessero di combattere o di sperare. In realtà, accettare significa prendere atto della realtà senza negarla, giudicarla o combatterla inutilmente.
Ma cosa significa quindi "accettazione"?
Accettare non vuol dire approvare ciò che è successo o essere d’accordo con esso. Accettare significa riconoscere che ciò che è avvenuto fa parte della nostra storia e che, per quanto doloroso, esiste. È solo da questo punto di partenza che possiamo davvero trovare la strada per stare meglio.  
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Accettazione o rassegnazione? Due facce della stessa medaglia!

Accettare significa riconoscere che ciò che è accaduto è reale, che fa parte della nostra storia e che, volenti o nolenti, dobbiamo farci i conti.
"Non avrei mai voluto che andasse così, ma è successo. Ora cosa posso fare per me stesso?"
Arrendersi, invece, è il contrario: significa lasciarsi travolgere dalla sofferenza, smettere di cercare un senso o una via d’uscita. È quella sensazione di impotenza che ci fa credere che nulla potrà mai cambiare, che non ha senso provarci. È smettere di lottare, ma nel modo sbagliato: non perché abbiamo trovato la pace, ma perché ci sentiamo sconfitti.

Come coltivare l'accettazione nelle difficoltà?

Raggiungere una vera accettazione psicologica è un percorso che richiede tempo e impegno. Ecco alcuni passi che possono aiutare: 
  1. Dare spazio alle emozioni: non si può accettare qualcosa senza prima permettersi di sentire il dolore, la rabbia, la paura o la tristezza. Trovare un modo per esprimere queste emozioni (parlandone, scrivendo, facendo terapia) è fondamentale.
  2. Rinunciare alla lotta contro l'inevitabile: molte volte soffriamo non solo per l’evento in sé, ma per il nostro rifiuto di accettarlo. Imparare a distinguere ciò che possiamo cambiare da ciò che è fuori dal nostro controllo aiuta a focalizzare le energie in modo più costruttivo.
  3. Cambiare prospettiva: anche le esperienze più dolorose possono diventare occasioni di crescita. Chiedersi: Cosa posso imparare da questo? Come posso trasformare questa sofferenza? aiuta a dare un senso a ciò che accade.
  4. Accettare che il dolore fa parte della vita: nessuno può evitare completamente la sofferenza. Imparare ad accoglierla come parte della nostra esistenza riduce l’ansia e la resistenza al cambiamento. 
  5. Trovare nuove risorse e strategie: se una situazione è difficile, ma non possiamo cambiarla, possiamo comunque modificare il nostro modo di affrontarla. Cercare aiuto, cambiare abitudini, sviluppare nuove capacità può fare una grande differenza.
  6. Praticare la mindfulness: restare nel presente e concentrarsi su ciò che si ha, piuttosto che su ciò che si è perso, aiuta a trovare un equilibrio interiore.

L'accettazione è un atto di coraggio!

Accettare le difficoltà della vita non significa subirle, ma scegliere di affrontarle con consapevolezza e forza. È un processo che richiede tempo, ma che può portare a una nuova comprensione di sé e della propria esistenza. 
Se ti trovi in una situazione difficile, ricorda che accettare non significa arrendersi, ma liberarsi dalla lotta contro l’inevitabile per concentrarsi su ciò che può davvero fare la differenza. 

Ti serve aiuto per accettare un evento traumatico?

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