Il blog di Paroliamo
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La corretta respirazioneLa respirazione fisiologica è di tipo nasale e toracico-addominale: nell’inspirazione l’aria entra dalle narici, il diaframma si contrae, la bocca resta chiusa. Nell’espirazione il diaframma si rilassa mentre l’aria esce dalle narici e la bocca rimane sempre chiusa. È fondamentale respirare con il naso perché solo questo permette:
Quindi la respirazione nasale è necessaria e utile a prevenire infezioni e infiammazioni del cavo orale e dei bronchi, consentendoci anche una migliore funzione olfattiva e fonatoria. Il tuo bambino come respira?Assodato che il tipo di respirazione corretta è quella di tipo nasale, allora perché tanti bambini respirano prevalentemente con la bocca? Alla base ci possono essere diversi fattori: ad esempio quadri sindromici in cui è presente un’ipotonia muscolare (come la sindrome di Down) oppure più semplicemente un raffreddore, che spesso diventa cosa comune fino a portare a ipertrofia di adenoidi o tonsille, o ancora errate abitudini comportamentali che fanno nascere veri e propri vizi orali come:
Quali sono le conseguenze della respirazione orale?
Cosa possiamo fare per rimediare?È chiaro come una buona respirazione possa portare a diversi benefici, addirittura estesi a tutto il corpo! Per favorire una corretta respirazione è fondamentale procedere con un’igiene nasale quotidiana, utile fin da quando si è piccoli perché previene da eventuali ostruzioni. Alla base dell’igiene nasale c’è la corretta tecnica per soffiarsi il naso ogni volta che ci dovesse essere il bisogno, cosa non scontata nei bambini più piccoli che spesso faticano a capire il meccanismo per far uscire in modo rapido l’aria proprio dal naso. Infine è importante procedere con l’adeguata tecnica di lavaggio nasale: la nostra logopedista propone la Neti Lota, una tecnica Ayurvedica che favorisce il drenaggio delle mucose nasali grazie ad acqua calda e sale da cucina rimuovendo in modo naturale le impurità e le secrezioni. È necessario che il bambino sia collaborante, quindi l’età giusta per poter insegnare tale tecnica è a partire dai 5 anni. Se hai bisogno di ulteriori e più approfondite informazioni riguardo all’igiene nasale e alla respirazione orale, la nostra logopedista Carolina è disponibile!
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È già alla quarta tappa il laboratorio ZAINO IN SPALLA! pensato per i bambini che faranno ingresso alla scuola primaria il prossimo settembre. Il laboratorio è focalizzato sui prerequisiti scolastici:
Quali opportunità offrono i Laboratori Estivi di Paroliamo?Già nelle scorse settimane abbiamo visto le proposte del nostro studio. Grazie alla collaborazione di psicologa, logopedista e TNPEE abbiamo aiutato a crescere tutti i piccoli partecipanti, da chi comincia a muovere i primi passi fino ai bambini che l'anno prossimo cominceranno la scuola primaria! Abbiamo sperimentiamo il corpo e i cinque sensi, affrontato le emozioni e le paure, sviluppato i prerequisiti per leggere, scrivere e contare. Un laboratorio pensato per sviluppare i pre-requisiti per la scuola primaria
Lettere, numeri e tanti colori! Per cominciare la scuola con uno zaino più leggero!Finora, assieme alla logopedista Carolina Rossi e alla neuropsicomotricista Luisa Ferrato, abbiamo allenato le capacità metafonologiche e le capacità di prescrittura attraverso numerosi giochi e attività strutturate: i bambini hanno potuto sperimentare le loro capacità manuali, di “scrittura”, linguistiche, di coordinazione occhio-mano, di conoscenza e analisi sillabica e molto altro! Ecco alcune foto. Il laboratorio prescolare continua!Nelle ultime due tappe mancanti svilupperemo le abilità di calcolo e di riconoscimento numerico, pronti per andare in prima con uno zaino in spalla… un po’ meno pesante!
Paroliamo On Air su Radio Regione! Uno spazio esclusivo dove Professionisti e Imprenditori si raccontano. La nostra Psicologa Laura è stata invitata per un'intervista venerdì 6 agosto alle ore 9:08*. L'audio della diretta sarà disponibile anche nei giorni successivi nella sezione Regione Veneto categoria "Generica", visita il sito della radio per maggiori informazioni! Di cosa parleremo durante l'intervista?La nostra psicologa Laura ci parlerà dei Laboratori organizzati dallo Studio Integrato Paroliamo, con una particolare attenzione al tema della demenza. Cos'è la demenza? Quali sono i primi segnali? Come si può intervenire? Ascolta lo streaming in diretta venerdì 6 agosto alle ore 9:08La diretta comincerà venerdì alle ore 9:08* e sarà disponibile sul sito della Radio anche nei giorni successivi, quindi non perdertela. Sarà sicuramente un'esperienza interessante e formativa su alcuni temi molto delicati e potrai conoscere a fondo i laboratori proposti dal nostro studio. *ATTENZIONE: la diretta potrebbe essere trasmessa anche un'ora prima dell'orario previsto. Rivivi la diretta della precedente intervista a Laura, su Radio News 24In tempo di COVID lo studio Paroliamo è stato contattato dall’emittente nazionale Radio News 24 per raccontare la sua nascita, la metodologia di lavoro e offrire spunti agli ascoltatori! Guarda il video! Nell'articolo precedente abbiamo fatto una panoramica di tutte le abilità che il bambino dovrebbe aver sviluppato prima dell’ingresso alla scuola primaria per poter poi imparare a scrivere. Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle abilità necessarie per imparare a scrivere... prendiamo carta e penna e cominciamo! Cos’è la coordinazione oculo-manuale? Alcuni giochi per stimolarlaÈ la capacità di eseguire attività che utilizzano contemporaneamente gli occhi e la mano. Fondamentale per la scrittura in quanto il bambino dovrà essere in grado di coordinare il movimento della mano all’interno dello spazio delimitato da linee e quadretti. Può essere stimolata in diversi modi:
Cos’è la motricità fine? Come possiamo stimolarla? La motricità fine è la capacità di dissociare i movimenti delle dita in maniera fluida e controllata. Si sviluppa attraverso la manipolazione di materiali diversi, attività di impasto, giochi con la carta, l’utilizzo di forbici e colla, ecc. Cosa sono le abilità visuo-percettive e visuo-spaziali? Alcuni consigli per allenarle e simolarle!Si tratta della capacità di analisi, selezione ed elaborazione dello stimolo visivo (forma, colore, dimensione, ecc.) che aiutano a discriminare la posizione di un oggetto, la percezione dei rapporti spaziali, figure uguali e diverse, ecc. Fondamentali nella scrittura in quanto il bambino dovrà essere in grado di distinguere una lettera dall’altra per poi scriverla correttamente ed essere in grado di utilizzare correttamente lo spazio del foglio. Ecco alcuni modi per allenare le abilità visuo-percettive e visuo-spaziali:
Cosa sono le abilità grafomotorie? Come possiamo svilupparle?
Quando contattare un neuropsicomotricista? Ecco alcuni campanelli d'allarme!Per finire ecco alcuni campanelli di allarme che dovrebbero portare la famiglia a contattare un neuropsicomotricista per una valutazione e un’eventuale presa in carico:
Con l’avvento della legge 170 nel 2010 si sono finalmente regolamentati e tutelati i diritti dei portatori di diagnosi di disturbo dell’apprendimento (DSA) o altri bisogni educativi speciali (BES). Questa legge ci ha dato la possibilità di utilizzare strumenti educativi personalizzati a supporto delle difficoltà e ci ha dato anche la possibilità di perseguire la strada di una didattica individualizzata e personalizzata attraverso l’utilizzo dello strumento “piano didattico personalizzato” o PDP. Il PDP è un documento necessario a seguito di diagnosi di DSA, che illustra e definisce i rapporti che intercorrono tra la famiglia, la scuola e i clinici di riferimento che si occupano dello studente durante il suo percorso scolastico. All’interno di tale documento vengono indicati gli strumenti compensativi e le misure dispensative. Per prima cosa cerchiamo di capire cos'è il PDP chi lo redige. Un bambino con diagnosi di DSA ha capacità cognitive nella norma ma ha il bisogno di avere un percorso didattico e di apprendimento personalizzato. Chi redige il PDP?
Psicologi, neurospsichiatri, logopedisti... in che modo possono intervenire?Il clinico che ha prodotto la diagnosi elenca le misure compensative e dispensative che possono essere inserite direttamente nel documento, gli altri professionisti che possono ruotare attorno all’alunno come ad esempio il clinico privato, il tecnico dell’apprendimento o l’operatore di doposcuola, impattano nella stesura del PDP avendo una visione dettagliata e costante di tutti i punti di forza o al contrario i punti di debolezza che delineano il profilo personalizzato. E la famiglia cosa fa?La famiglia dell’alunno è chiamata a partecipare alla presentazione del PDP da chi lo redige, firma l’apposito documento e con esso inizia il percorso di collaborazione con la scuola e di condivisione con i professionisti esterni. La presentazione del PDP alla famiglia richiede un apposito appuntamento, all’interno di esso la famiglia potrà chiarire l’utilizzo degli strumenti compensativi e le misure dispensative, nonostante questo alla famiglia può servire più tempo per comprenderlo appieno magari con l’aiuto di un esterno. A questo proposito è bene sapere che la famiglia può chiedere di visionare il PDP prima di firmarlo. Quando serve un PDP? Quando va aggiornato?
La normativa di riferimento sui PDP |
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Gennaio 2025
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