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Rarissime volte (quasi mai) è capitato che un genitore varcasse la porta dello studio chiedendo aiuto per il figlio senza che riguardasse in qualche modo e a qualche livello il profitto scolastico. Esiste un rapporto a tre tra scuola, ragazzi e genitori. Una triade che mai come in questi anni presenta grosse difficoltà e limiti comunicativi. Esiste quel posto, che è la scuola, dove per i ragazzi tutto accade e niente di fatto accade. Mi spiego meglio, la scuola è dove sulla carta mettono le basi della propria conoscenza, intessono relazioni tra pari e si misurano con le relazioni tra chi, loro pari, proprio non è. Sembra che tutto o quasi accada lì ma loro percepiscono che tutto in realtà accada altrove, come mai? Il gioco delle parti tra scuola, famiglie e adolescentiNel contesto dell'interazione tra scuola, ragazzi e genitori, emerge una dinamica triangolare che riveste particolare importanza. Questa triade, rappresentativa del rapporto tra istituzione scolastica, adolescenti e famiglie, si configura come un nodo cruciale. Scopriamo nel dettaglio come ognuno degli attori agisce! Adolescenti e scuola: qual è il ruolo degli insegnanti?Si sa che insegnare è sempre stato un mestiere difficile, ma in questi anni la scuola arranca! Non è una novità che il sistema scolastico sia in reale crisi di identità; motivare i ragazzi è diventato sempre più difficile, spesso si hanno le mani legate dalla burocrazia e dall’intromissione dei genitori nella didattica e nelle valutazioni. E questo accade perché l’alleanza e la fiducia scuola-famiglia degli anni 70, 80 e 90 si è rotta. Professori con stipendi non aggiornati vengono tenuti sotto scacco da un sistema obsoleto che va al risparmio. Ovviamente esistono interi libri che danno voce alla mille questioni della scuola cosa che in questo breve spazio non è possibile fare. Cosa chiedono gli insegnanti? I professori denunciano quindi un maggiore bisogno di libertà educativa, una burocrazia sostenibile e l’adeguamento contrattuale. Adolescenti e scuola: qual è il ruolo delle famiglie?Le famiglie sono preoccupate! In un mondo dove conta il risultato spingono i propri ragazzi ad impegnarsi sempre a fondo sia su ciò che piace e riesce, sia su ciò che non piace e spesso non riesce. Mossi da un senso di protezione verso quanto verrà richiesto ai loro figli nel futuro ma speso mossi anche dalla paura del fallimento, perché a volte veder fallire un figlio è veder fallire sé stessi. Ma se l’impegno non dovesse bastare? O semplicemente non fosse nelle disposizioni di un ragazzo che vive l’adolescenza? Ecco che diventano allora disposti a forzare il sistema pur di non attraversare il fallimento. Cosa chiedono i genitori? Le famiglie chiedono che vengano ascoltati i singoli bisogni dei ragazzi e che la scuola si prenda la briga e il tempo per educarli oltre a seguire i programmi ministeriali, chiedono che la scuola non lasci indietro nessuno. Adolescenti e scuola: che ruolo hanno i ragazzi?Tenuti per ultimi ma solo perché H.Ebbinghaus suggerisce che "in una lista, le cose tenute per prime e per ultime hanno più possibilità di ricordo". I ragazzi semplicemente vivono l’adolescenza, in questi anni però questi ragazzi sono estremamente svegli, pratici e globalizzati, potremmo dire intelligenti! Così intelligenti da mettere in discussione i propri educatori, genitori e insegnanti. Li giudicano sulla base delle richieste di prestazione che ricevono e vedono chiaramente l’imperfezione delle vite che conducono. Cosa chiedono i ragazzi? Chiedono di essere ascoltati ma soprattutto accettati. Andare bene o andare male a scuola? Questo è il dilemma!Paradossale è preoccuparsi di chi va male e non preoccuparsi affatto di chi invece va troppo bene! Al netto che la scuola che un ragazzo sta facendo sia la corretta interpretazione dei suoi talenti, alcuni vanno molto male e alcuni vanno troppo bene. In entrambi questi casi è importante preoccuparsene prendendoli come campanelli d’allarme di un periodo complesso. La verità... sta nel mezzoUn ragazzo/a negli anni dell’adolescenza, se ha scelto una scuola adeguatamente sfidante, andrà a volte bene e altre volte male, avrà un minimo di interesse per ciò che impara, quel tanto che gli basta per andare oltre a qualche noiosa lezione frontale. Sarà più capace e competente in alcune materie e meno in altre, si ridurrà all’ultimo a studiarle e forse non gli dedicherà il tempo adeguato. Un ragazzo Imparerà infine che sapersela cavare è tanto importante quanto studiare.
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