Il blog di Paroliamo
Categorie
Tutti
Consigli Di Lettura
Logopedia
Neuropsicomotricità
News
Nutrizione
Psicologia
Tutti
Consigli Di Lettura
Logopedia
Neuropsicomotricità
News
Nutrizione
Psicologia
La scuola è cominciata e per molti bambini e ragazzi cominciano le prime sfide! Dopo le prime lezioni e dopo aver conosciuto tutti i nuovi e i vecchi compagni si comincia a fare sul serio: sotto con i compiti! Le lezioni e lo studio sono il modo migliore per confrontarsi con le prime piccole difficoltà che faranno crescere i ragazzi che riprendono in mano penne, matite e quaderni e ricominciano finalmente una vita scolastica a pieno ritmo. In particolar modo lo studio a casa diventa fondamentale per mantenere i ritmi che vengono proposti a scuola, e per qualcuno potrebbe diventare complicato riuscire a mantenerli. Si comincia quindi a capire che non sempre il percorso è in discesa e cominciano a sorgere i primi dubbi e le prime necessità specifiche. Si comincia quindi a parlare di DSA e di BES:
A cosa serve il doposcuola?Il servizio di doposcuola consiste in un' attività di assistenza allo studio ed allo svolgimento dei compiti. Si cerca quindi di ricreare un ambiente che offre la possibilità di aggregazioni positive, che possa davvero andare incontro ai bisogni specifici, siano essi dettati dalla certificazione o squisitamente soggettivi. A chi si rivolge il Doposcuola Specializzato?Il servizio è rivolto a bambini e ragazzi dai 7 ai 18 anni con certificazione BES e/o DSA che necessitano di uno spazio all'interno del quale vivere un'esperienza di studio positiva. Si lavora in un piccolo gruppo di massimo 4/5 partecipanti per due ore al giorno, due volte alla settimana. Attraverso il doposcuola specializzato i ragazzi hanno la possibilità di mettere in pratica le tecniche apprese e potenziare quindi l’efficacia della presa in carico. Conosciamo le nostre specialiste: Laura e AliceConosciamo le nostre specialiste che seguiranno i ragazzi durante il doposcuola. Esperienza e disponibilità per una crescita mirata e sicura!
0 Comments
Per professionisti, genitori ed educatoriUn libro indispensabile per professionisti che si dedicano ai bambini, nonché per genitori ed educatori. Con la sua semplicità e le numerose illustrazioni fornisce consigli pratici per stimolare il proprio bambino a comunicare e apprendere il linguaggio durante le attività quotidiane: i pasti, il gioco, il bagnetto, la lettura. Un libro importante che può aiutare fin dai primissimi stadi dell’evoluzione della comunicazione e del linguaggio nel bambino. Vuoi saperne di più?Questo libro di attività per i più piccoli aiuta i bambini ad apprendere le basi della scrittura in corsivo con una divertente interfaccia illustrata che li terrà impegnati per ore. L’eserciziario insegna le lettere di base, poi passa alle legature e termina con delle parole per fare pratica. È un’introduzione perfetta per i principianti e anche un ottimo quaderno per ripassare e fare pratica per i bambini che già si trovano a un livello più avanzato. Per chi comincia a scrivere ma anche per chi vuole fare praticaLa nostra TNPEE Luisa consiglia questo libro a tutti i bambini che per la prima volta si avvicinano alla scrittura in corsivo, ma anche a chi ha già imparato le basi e vuole migliorare le proprie abilità di scrittura.
L’inizio dell’asilo nido spesso è un momento di confronto attivo fra i genitori, che osservano gli altri bambini e notano le differenze rispetto alle tappe di sviluppo. Lo sviluppo del linguaggio, così come in generale lo sviluppo psicomotorio, è un processo caratterizzato da una grande variabilità individuale. Significa che ogni bambino sviluppa il linguaggio secondo i propri tempi e le proprie capacità; tuttavia gli esperti delineano delle tappe di sviluppo necessarie da raggiungere per ottenere lo sviluppo comunicativo-linguistico e degli eventuali campanelli di allarme per aiutare i genitori a capire se e quando rivolgersi a un clinico. Quali sono le tappe dello sviluppo del linguaggio?Lo sviluppo del linguaggio inizia ben prima del vero e proprio linguaggio verbale, il bambino infatti dovrà sviluppare le capacità percettive di discriminazione e riconoscimento dei suoni. Tutto ciò viene appreso dal bambino durante le esperienze che vive, dal gioco in casa alla passeggiata, al parco giochi dove vede e imita gli altri bambini.
Cosa può fare il genitore per insegnare nuove parole?
Cosa fare se il bambino ancora non comincia a parlare?Ogni bambino ha una propria maturazione delle competenze, per cui non è giusto allarmarsi subito.
Al contempo, è giusto che vengano rispettate le tappe fisiologiche di crescita poiché sono consecutive: se non è presente un buon numero di parole, il bambino non riesce a formulare una breve frase. L’importante, quindi, è continuare a stimolare in modo attivo il bambino giocando con lui, comunicando con lui mentre si è fuori casa durante una biciclettata o una passeggiata, trovando quindi dei momenti di scambio comunicativo durante il giorno. Se dopo alcuni mesi la situazione non cambia, il suggerimento è quello di contattare il pediatra che saprà indirizzare agli esperti per valutazioni accurate. Dopo aver approfondito i prerequisiti necessari per lo sviluppo della scrittura, oggi parleremo di disgrafia, disturbo della scrittura in corsivo. Ma cos'è la disgrafia?Nei principali manuali diagnostici la disgrafia è sempre stata inquadrata all'interno dei disturbi dell’apprendimento, definita come difficoltà di scrittura che implica una minore velocità e correttezza dell’espressione scritta, tale da inficiare l’apprendimento scolastico e le attività di routine quotidiana. A partire dal DSM-5 non compare più all'interno dei disturbi dell’apprendimento scolastico, ma appare come segno caratteristico del disturbo dello sviluppo della coordinazione motoria. Che lo si classifichi in un modo o in un altro, è in ogni caso un disturbo evolutivo che si manifesta come difficoltà a scrivere in modo leggibile, fluido e rispettoso delle regole della grafia. Non è da confondere con la semplice “brutta scrittura” del bambino frettoloso e disordinato in quanto il bambino disgrafico presenta difficoltà grafo-motorie derivanti da:
Come si riconosce una scrittura disgrafica?
Quando viene fatta la diagnosi?La diagnosi viene fatta a partire dalla fine della seconda classe della scuola primaria, ma già durante il primo anno è possibile individuare i bambini a rischio nel momento in cui si osservano difficoltà di coordinazione, difficoltà nell'apprendimento della scrittura e nel rispetto dello spazio del quaderno, difficoltà nella abilità manuali e costruttive. Nel momento in cui si colgono difficoltà nel bambino o si rilevano le caratteristiche descritte in precedenza nella modalità di scrittura del proprio figlio è importante rivolgersi a un terapista delle neuro e psicomotricità per una valutazione globale che oltre alla qualità di scrittura andrà a valutare la coordinazione globale, la manualità fine, la postura, le abilità visuo-percettive e visuo-motorie, il funzionamento esecutivo, così da stilare in seguito un programma riabilitativo “cucito ad hoc” sulle esigenze del bambino per procedere ad una rieducazione della scrittura. Tuo figlio fa fatica a scrivere? |
AuthorWrite something about yourself. No need to be fancy, just an overview. Archives
Ottobre 2024
Categories
Tutti
|
© 2021 | Studio Paroliamo
Carolina Rossi | P. Iva: IT04892290281 Laura Gallana | P. Iva: IT12345678910 Luisa Ferrato | P. Iva: IT05165540286 |
MENUHOMESERVIZICHI SIAMOBLOGCONTATTI |
ServiziLOGOPEDIAPSICOLOGIANEUROPSICOMOTRICITÀOSTEOPATIANUTRIZIONE |
|