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Comprendere e affrontare i traumi con l'EMDR

28/9/2025

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Viviamo in un’epoca in cui il benessere psicologico è sempre più riconosciuto come parte integrante della salute generale. Tuttavia, eventi dolorosi o traumatici come ad esempio un lutto, un incidente, un’esperienza medica difficile o situazioni di stress prolungato, possono lasciare un segno profondo. In alcuni casi, quei ricordi rimangono “bloccati” nella memoria, continuando a influenzare il presente anche a distanza di anni. 
Proprio per rispondere a questa necessità, negli ultimi decenni si è affermata una tecnica innovativa di sostegno psicologico e validata scientificamente: l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), in italiano “Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari”. 

Cos'è l'EMDR?

L'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una psicoterapia focalizzata sul trauma che utilizza la stimolazione bilaterale ritmica (come movimenti oculari, tapping o suoni alternati) per aiutare il cervello a rielaborare e "digerire" i ricordi disturbanti legati a traumi o stress. Questo processo desensibilizza il ricordo, riducendone il potere emotivo, e lo integra in modo più adattivo, alleviando il disagio psicologico. È un trattamento riconosciuto dall'OMS per il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e si è dimostrato efficace anche per altri problemi d'ansia e depressione.

Le origini dell'EMDR

L’EMDR è stato sviluppato alla fine degli anni ’80 dalla psicologa americana Francine Shapiro, che osservò come particolari movimenti oculari potessero ridurre l’intensità delle emozioni legate a ricordi disturbanti. Da quell’intuizione nacque un metodo che oggi è praticato in tutto il mondo, applicato in contesti clinici, ospedalieri e umanitari.
Nel tempo, la ricerca ha confermato che l’EMDR agisce stimolando i naturali processi di elaborazione del cervello. Un evento traumatico, infatti, può rimanere immagazzinato nella memoria in maniera disfunzionale: non solo il ricordo dell’accaduto, ma anche le emozioni, le immagini e le sensazioni fisiche collegate possono riattivarsi come se l’esperienza fosse ancora in corso.

Come funziona l'EMDR?

Durante una seduta di EMDR, il terapeuta aiuta il paziente a concentrarsi sul ricordo disturbante, mentre applica una stimolazione bilaterale, di solito con movimenti oculari guidati, ma anche con suoni alternati o tocchi sulle mani. Questo meccanismo facilita la rielaborazione dei ricordi, che vengono integrati in modo più funzionale.
Il processo non cancella ciò che è accaduto, ma consente di ricordare senza esserne sopraffatti: il ricordo rimane nella memoria, ma perde la sua carica emotiva invalidante.
Molti pazienti riportano un senso di alleggerimento e una nuova prospettiva, come se l’esperienza fosse finalmente collocata nel passato e non più presente nella vita quotidiana.
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Ambiti di applicazione dell'EMDR

Inizialmente l’EMDR è stato utilizzato per il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD), in particolare nei reduci di guerra e nelle vittime di incidenti o violenze. Oggi, grazie a decenni di ricerche, il campo di applicazione si è ampliato notevolmente.
L’EMDR viene utilizzato con efficacia per:
  • traumi singoli: incidenti, lutti, catastrofi naturali, diagnosi mediche gravi;
  • traumi complessi: abusi, trascuratezza, violenza domestica o eventi ripetuti nel tempo;
  • disturbi d’ansia, attacchi di panico e fobie;
  • depressione e disturbi dell’umore;
  • disturbi alimentari;
  • dolore cronico e sintomi psicosomatici;
  • difficoltà relazionali o lavorative legate a esperienze negative del passato.
Secondo le linee guida internazionali e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’EMDR è uno dei trattamenti raccomandati per il trauma psicologico, accanto ad altri approcci psicoterapeutici consolidati.

Evidenze scientifiche e diffusione dell'EMDR

Negli ultimi vent’anni l’EMDR è stato oggetto di centinaia di studi clinici, pubblicati sulle principali riviste scientifiche internazionali. La letteratura concorda nel sottolineare la sua efficacia e la rapidità dei risultati in confronto a molte altre terapie tradizionali.
In Italia, l’associazione EMDR Italia rappresenta il punto di riferimento nazionale per la formazione, l’aggiornamento e la supervisione dei terapeuti. Solo i professionisti che hanno completato il percorso ufficiale, come la Dott.ssa Laura Gallana, possono applicare la tecnica in modo corretto e in linea con gli standard internazionali.

EMDR nello studio Paroliamo di Monselice

L’introduzione dell’EMDR nel nostro studio nasce dalla volontà di offrire ai pazienti uno strumento terapeutico all’avanguardia, riconosciuto a livello mondiale e, soprattutto, centrato sulla persona.
Ogni percorso viene calibrato in base alla storia e ai bisogni di chi si rivolge a noi: l’EMDR non è un metodo standardizzato da applicare indistintamente, ma una tecnica che si inserisce in una relazione terapeutica attenta e rispettosa. 
La possibilità di elaborare i ricordi traumatici e ridurre il loro impatto emotivo permette alle persone di recuperare benessere, di guardare avanti con maggiore serenità e di sentirsi più libere dal peso del passato.

Un passo in più verso la cura

Ogni percorso di EMDR viene costruito a partire dalla storia personale e dalle esigenze specifiche della persona. Non si tratta di un protocollo rigido o uguale per tutti: ogni ricordo traumatico ha una sua complessità e un suo modo di riemergere, che va compreso e rispettato all’interno della relazione terapeutica.
L’obiettivo non è “cancellare” ciò che è accaduto, ma favorire un’elaborazione che permetta di integrare l’esperienza nel proprio vissuto senza che essa continui a generare sofferenza. Quando questo avviene, la memoria dell’evento rimane, ma perde quella carica emotiva che la rendeva dolorosa o destabilizzante. In questo modo la persona può riconoscere il trauma come parte della propria storia, ma senza che esso condizioni più il presente o limiti le possibilità future.
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