Studio Paroliamo a Monselice | Logopedia - Psicologia - TNPEE - Osteopatia - Nutrizione
  • Home
  • Contatti
  • Servizi
    • Logopedia
    • Neuropsicomotricità
    • Nutrizione
    • Psicologia
    • Screening logopedico e psicomotorio
    • Doposcuola specializzato
    • Inside Out! - 2025
    • I giochi di Paroliamo
    • Paroliamo per le feste! >
      • Memory game di Natale
      • Album fotografico
      • Fiducia in sé stessi
      • Pasta di sale!
      • Ricette per i biscotti di natale
  • Chi siamo
  • Blog
  • L'angolo della psicologa
  • Home
  • Contatti
  • Servizi
    • Logopedia
    • Neuropsicomotricità
    • Nutrizione
    • Psicologia
    • Screening logopedico e psicomotorio
    • Doposcuola specializzato
    • Inside Out! - 2025
    • I giochi di Paroliamo
    • Paroliamo per le feste! >
      • Memory game di Natale
      • Album fotografico
      • Fiducia in sé stessi
      • Pasta di sale!
      • Ricette per i biscotti di natale
  • Chi siamo
  • Blog
  • L'angolo della psicologa

Il blog di Paroliamo

Categorie

Tutti
Consigli Di Lettura
Logopedia
Neuropsicomotricità
News
Nutrizione
Psicologia

Tre consigli per sviluppare efficacemente il linguaggio verbale

22/4/2025

0 Comments

 
Foto
Lo screening comunicativo-psicomotorio, che ha coinvolto le figure della logopedista e della neuropsicomotricista dello studio, ha raccolto buoni frutti!
A seguito dello scoring del questionario posto ai genitori, riguardo i loro figli dell’età che variava dai 2 ai 3 anni, molti di questi hanno richiesto una consulenza per ricevere informazioni e consigli riguardo la buona evoluzione del proprio figlio. 
Durante la correzione sono state individuate 5 aree indice di sviluppo neuropsicomotorio e comunicativo-linguistico: motoria, delle autonomie, delle funzioni orali (respirazione, masticazione, deglutizione), del comportamento e del linguaggio.

Come stimolare il linguaggio? 3 consigli pratici

Da logopedista, la domanda più frequente che mi viene posta è: “ma come faccio a stimolare il suo linguaggio?”. Ecco quindi di seguito alcuni consigli utili e pratici.
1. Ripetizione
Si dice “repetita iuvant” ed è un metodo efficace anche in questo caso. Quando vostro figlio dice per la prima volta una parola ripetetela, enfatizzatela, almeno 3 volte. Così il bambino potrà ricordare la sequenza fonologica dei suoni per poter produrre proprio questa nuova parola. Il concetto vale anche per una parola detta “non molto bene”, con delle lettere sostituite o mancanti, voi genitori provate a ripeterla corretta sempre per 3 volte.
“Geato” → “Vuoi GELATO? Eh sì si chiama GELATO, GELATO proprio così!”​
2. Riformulazione​
Spesso i genitori riportano la difficoltà di produzione di frasi corrette: il bambino omette parti frasali importanti come articoli, preposizioni che da soli infatti non avrebbero senso di esistere per cui sono più difficili da apprendere e consolidare. Ecco che allora se vostro figlio produce una frase scorretta grammaticalmente, il genitore può riprenderla in mano e riformularla corretta di modo che il bambino possa ascoltarla e comprendere quale sia la forma giusta.
“Papà rupe!” → “Hai visto che ci sono le ruspe?”
3. Espansione
​
Si tratta semplicemente di espandere la produzione linguistica del proprio figlio in modo da arricchire con più dettagli il messaggio verbale. Il bambino intanto si limiterà ad ascoltare tale produzione linguistica e non appena ne avrà gli strumenti adatti potrà anche provarci in prima persona.
Con questi semplici consigli si può aiutare il bambino nell’evoluzione linguistica in modo efficace e gentile, senza frustrarlo o farlo sentire meno capace. 
“Mamma scivolo!” → “C’è lo scivolo qua al parco, è divertente lo scivolo, si va giù veloci!”​
​Con questi semplici consigli si può aiutare il bambino nell’evoluzione linguistica in modo efficace e gentile, senza frustrarlo o farlo sentire meno capace. 

I bambini sono furbi... non pigri!

​I bambini non sono pigri, come spesso gli adulti possono pensare, sono semplicemente molto furbi perché lavorano in economia: se una cosa è difficile cercano di renderla più semplice e adatta alle loro capacità, anche se la forma semplice non è sempre corretta.
​
Se hai bisogno di una consulenza logopedica, in studio potrai trovare ciò di cui necessiti.
Contatta la nostra logopedista per una consulenza
Foto
0 Comments

Il mio koala: 6 incontri su massaggio infantile, pappa e gioco nel primo anno di vita

6/2/2025

0 Comments

 
Foto
Dopo il successo della seconda edizione dedicata a massaggio infantile e svezzamento, torna la terza edizione del percorso dedicato a genitori e bambini, organizzato dallo Studio Paroliamo in collaborazione con Elisa Callegaro, insegnante di Massaggio Infantile AIMI.
Il programma prevede sei incontri a Monselice, pensati per offrire momenti di riflessione, sostegno, condivisione e attenzione per mamme e papà insieme ai loro bambini.
I temi principali degli incontri saranno:
✅ Massaggio infantile
🍽️ Pappa e svezzamento
🚼 Sviluppo motorio nel primo anno di vita
​
Un'occasione speciale per accompagnare i primi mesi di crescita con consapevolezza e serenità!
Foto

5 incontri sul massaggio infantile A.I.M.I.

Con Elisa Callegaro
​
Sabato 15,22 e 29 marzo 2025
Sabato 5, 12 aprile 2025


Dalle 10.00 alle 11.30
Il massaggio infantile è un’esperienza di contatto dolce e consapevole che rafforza il legame tra genitori e bambini. Attraverso il tocco, favorisce il rilassamento, migliora il benessere fisico ed emotivo e potenzia la comunicazione non verbale. È particolarmente utile per alleviare le coliche, favorire un sonno più sereno e accompagnare il bambino in un crescita armoniosa.
PRENOTA ORA

1 incontro sui temi svezzamento e sviluppo motorio

Sabato 19 aprile 2025
dalle 10.00 alle 11.30


Con Dott. Carolina Rossi
Logopedista

e Dott. Luisa Ferrato
Neuropsicomotricista

Con la partecipazione di
Dott. Caterina Scarparo
Odontoiatra Pediatrica
PRENOTA ORA

Info e contatti

Gli incontri si svolgeranno presso:
STUDIO PAROLIAMO
Via Fratelli Cervi, 25
Monselice (PD)

CONTATTI
Tel: 
340.2539556
Mail: [email protected]
FB: ec.ioeilmiokoala
0 Comments

I prerequisiti per la scuola primaria

27/9/2024

0 Comments

 
Foto
Settembre è il mese dove tutto è ricominciato. E c’è chi inizia proprio una nuova avventura, chiamata scuola primaria, a cui partecipa l’intera famiglia. I genitori infatti spesso si chiedono se il proprio figlio sia effettivamente pronto ad affrontare questo grande passo: la scuola, apprendere le diverse materie, star seduto, ascoltare, intervenire, fare i compiti, relazionarsi in una nuova classe.
Per noi professioniste in studio, questo è un tema caldo, anzi caldissimo! Per cui oggi in questo articolo verrà trattato il tema dei prerequisiti alla scuola primaria.

Cosa sono e quali sono i prerequisiti per la scuola primaria?

I prerequisiti per la scuola primaria sono abilità innate che evolvono sin dai 5 anni di età, vengono potenziate durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia e anche durante la vita quotidiana in modo indiretto.
I principali prerequisiti sono:
  • le competenze metafonologiche
  • le abilità logico-matematiche
  • le abilità narrative
  • la discriminazione uditiva e visiva
  • le abilità attentive
  • le abilità mnestiche
  • le abilità grafo-motorie
Sono tutti utili e indispensabili per affrontare il nuovo percorso scolastico.
Nell’articolo verranno approfondite le capacità inerenti alla sfera linguistica, illustrando quindi le competenze metafonologiche ossia le abilità che servono poi per leggere e scrivere.

Cosa sono e quali sono le competenze metafonologiche?

I bambini, a partire dai 5 anni, quando padroneggiano il linguaggio orale nelle varie e diverse componenti (i fonemi, le frasi e il racconto), possono iniziare a fare ragionamenti sul linguaggio stesso promuovendo così il pensiero astratto. Ecco quindi che entra in campo la metafonologia: la capacità di riconoscere per via uditiva i fonemi (le lettere) che compongono le parole e saperli manipolare in modo autonomo al di là del significato della parola stessa.
Le abilità metafonologiche si dividono in due categorie: globale e analatica.
  • La metafonologia globale si basa sulla SILLABA: è la competenza richiesta ai 5 anni, prima quindi dell’ingresso alla scuola primaria.
  • Mentre la metafonologia analitica si basa sul FONEMA, cioè i suoni che compongono la parola: è quindi la competenza che si apprende durante la prima classe della scuola primaria. 

Quali sono le abilità metafonologiche globali?

È importante che i bambini arrivino alla scuola primaria con il loro bagaglio di competenze metafonologiche globali (riguardo la sillaba) altrimenti faranno fatica a sviluppare quelle complesse, ossia analitiche, e poi anche a leggere e scrivere più in generale.
Le competenze metafonologiche che riguardano la sillaba sono:
  • Divisione sillabica: CA-NE → CANE
  • Fusione sillabica: NASO → NA-SO
  • Identificazione di sillaba inziale e finale: BANANA → “BA”, MATITA → “TA”
  • Riconoscimento e produzione di rime: CAPPELLO-MARTELLO
Foto

Come stimolare le abilità metafonologiche?

Esistono semplici giochi, che possono assomigliare a indovinelli, da fare assieme ai vostri bambini per stimolare queste capacità. Eccone alcuni!
  1. Quanti salti fa?  “Quanti salti fa la parola PANE?” à “2! PA-NE”
  2. La parola nascosta: “Io dico una parola e tu devi indovinare cosa dico: TA-VO-LO… cosa ho detto?”
  3. Qual è la parola più lunga?  “È più lunga la parola TRENO o SEMAFORO?”
  4. Arriva un treno carico di… PA: Trova tutte le parole che iniziano con il suono PA) “PALLA, PALO, PAVONE…”
  5. Gioco della catena: “Io dico una parola, tu devi capire qual è l’ultimo pezzo e dire una parola che inizia proprio così” → “PENNA – NAVE – VELA…”
  6. Trova la rima: si possono leggere filastrocche o poesie e provare a inventarle!

Difficoltà nelle abilità metafonologiche? Intervenire subito è meglio

Possono esserci difficoltà nei compiti sopra descritti, le cause possono essere molteplici e sicuramente i professionisti sapranno individuarle.
Potrebbero essere bambini di 6 anni che non hanno ancora sviluppato un adeguato linguaggio orale, con difficoltà di pronuncia ad esempio. Ancora potrebbero essere presenti difficoltà nell’espressione verbale più in generale: a raccontare un episodio o una semplice storia.
In questi casi è bene intervenire immediatamente affinché venga fatta una valutazione specifica del linguaggio, nelle sue componenti recettiva ed espressiva, per approfondire tale carenza.
Le competenze metafonologiche sono alla base del corretto sviluppo della letto-scrittura! Chiedi un consiglio alle nostre logopediste.
0 Comments

Il mio koala: 6 incontri su massaggio infantile, svezzamento e sviluppo motorio dei neonati

7/9/2024

0 Comments

 
Foto
A grande richiesta, torna quest'anno la seconda edizione del percorso dedicato a genitori e bambini, organizzato dallo Studio Paroliamo in collaborazione con Elisa Callegaro, insegnante di Massaggio Infantile AIMI. Il programma prevede sei incontri a Monselice, pensati per offrire occasioni di riflessione, sostegno, condivisione e attenzione, sia per le mamme che per i papà, insieme ai loro bambini.
I temi principali degli incontri saranno il massaggio infantile, la pappa e lo svezzamento, lo sviluppo motorio nel primo anno di vita.
Foto

5 incontri sul massaggio infantile A.I.M.I.

Con Elisa Callegaro
​
Sabato 21 e 28 settembre 2024
Sabato 5, 12 e 19 ottobre 2024


Dalle 10.00 alle 11.30
Foto
Il massaggio infantile è una pratica che favorisce il legame tra genitori e bambini attraverso il contatto fisico delicato e consapevole. Aiuta a rilassare il bambino, a migliorare il suo benessere fisico ed emotivo, e a rafforzare la comunicazione non verbale. È spesso utilizzato per alleviare coliche, migliorare il sonno e promuovere uno sviluppo armonioso.
PRENOTA ORA

1 incontro sui temi svezzamento e sviluppo motorio

Sabato 26 ottobre 2024
dalle 10.00 alle 11.30


Con Dott. Carolina Rossi
Logopedista

e Dott. Luisa Ferrato
Neuropsicomotricista

Con la partecipazione di
Dott. Caterina Scarparo
Odontoiatra Pediatrica
Prenota ora

Info e contatti

Gli incontri si svolgeranno presso:
STUDIO PAROLIAMO
Via Fratelli Cervi, 25
Monselice (PD)

CONTATTI
Tel: 
340.2539556
Mail: [email protected]
FB: ec.ioeilmiokoala
0 Comments

Quando gli adulti si rivolgono ad un logopedista?

26/5/2024

0 Comments

 
Foto
Spesso si pensa al logopedista come ad un terapista per i più piccoli, ma in realtà si tratta di un professionista che lavora con gli adulti molto più di quanto si creda!
Quando il logopedista interviene sul paziente adulto, spesso il suo obiettivo è aiutarlo ad affrontare la perdita di una capacità. Il logopedista diventa un alleato prezioso per i pazienti adulti che hanno problemi di comunicazione o di deglutizione. Grazie alla sua dedizione e competenza, il logopedista per adulti aiuta queste persone a superare le loro difficoltà e a migliorare la loro qualità di vita.
Anche presso il nostro Studio ci occupiamo di pazienti adulti, in particolare in questi casi.

Danni cerebrali

​Quando il cervello subisce improvvisamente un danno, ad esempio nel caso degli ictus e dei traumi cranici, può succedere che alcune sue funzioni si riducano.
Può capitare che le capacità comunicative e linguistiche siano danneggiate (come nel caso dell’afasia e della disartria) e la persona potrebbe non comprendere più ciò che le viene detto oppure potrebbe non essere più in grado di esprimersi adeguatamente. In questi casi la terapia logopedica è di fondamentale importanza perché aiuta a ripristinare il più possibile le funzioni linguistiche e comunicative compromesse dal danno. La terapia logopedica può aiutare a migliorare la capacità di parlare, comprendere il linguaggio, leggere, scrivere e comunicare in generale, migliorando la qualità della vita del paziente e aiutandolo a reintegrarsi nella società. Interventi precoci e intensivi da parte di un logopedista possono portare a risultati migliori e più duraturi nel recupero delle funzioni compromesse.
Altre volte, il danno cerebrale intacca i meccanismi della deglutizione (è il caso della disfagia), riducendo la capacità di nutrirsi adeguatamente. Il logopedista svolge un ruolo fondamentale nella gestione e nel trattamento delle difficoltà di deglutizione, che spesso hanno un impatto significativo sulla salute e sulla qualità di vita di un individuo. Il logopedista pianifica un programma di trattamento personalizzato per migliorare le capacità di deglutizione e ridurre il rischio di complicanze.

Interventi chirurgici

La terapia logopedica è di fondamentale importanza nel caso di interventi chirurgici che causano difficoltà a parlare o deglutire, poiché aiuta a ripristinare la funzionalità e le capacità del paziente.
Potrebbe modificarsi la qualità della voce (in questi casi si parla di disfonia) dopo alcuni tipi di interventi, soprattutto quelli che coinvolgono le corde vocali, ma anche quelli che riguardano altre zone del distretto testa-collo o gli interventi di cardiochirurgia. L’intervento del logopedista è fondamentale per aiutare il paziente a riappropriarsi della propria voce e a migliorare la chiarezza e la fluidità del discorso.
Negli stessi interventi chirurgici, un’altra complicanza possibile è la difficoltà di deglutizione (la già citata disfagia). In questo caso il logopedista attua un percorso riabilitativo volto a garantire l’assunzione di una dieta il più possibile varia in termini di consistenze, a fronte del mantenimento di un rischio il più basso possibile.

Invecchiamento, demenze e patologie neurodegenerative

Il logopedista per adulto svolge un ruolo chiave anche nell'invecchiamento, nelle demenze e nelle altre patologie neurodegenerative in quanto è in grado di fornire interventi mirati per migliorare la comunicazione e la deglutizione dei pazienti.
Nell'invecchiamento, è comune che insorgano problemi di comunicazione (possono comparire tratti di disartria o di afasia) e difficoltà sensoriali che ostacolano la comunicazione (la sordità o presbiacusia). Nelle demenze e nelle altre patologie neurodegenerative, la comunicazione può essere ulteriormente compromessa a causa del progressivo decadimento cognitivo. Il logopedista può aiutare la persona a mantenere le proprie abilità il più a lungo possibile, portandola a conservare la propria autonomia e la partecipazione alla vita sociale.
Queste condizioni spesso portano anche ad un deterioramento delle abilità di deglutizione (quadri di disfagia o presbifagia). Anche qui il logopedista interviene con percorsi riabilitativi o compensativi per condurre il paziente nella strada che lo porta a mantenere le proprie abilità e un rischio di complicanze basso.
Foto
La logopedia può aiutare in casi di invecchiamento, demenza e patologie neurodegenerative

Sordità

Il logopedista riveste un ruolo fondamentale nel trattamento delle problematiche uditive anche in età adulta (ipoacusia o presbiacusia), poiché è in grado di aiutare la persona ad acquisire e migliorare le capacità di comunicazione. Può fornire interventi mirati per migliorare la capacità di comprensione del linguaggio parlato, al fine di massimizzare il suo benessere e la sua qualità di vita, favorendone l'autonomia e l'inclusione sociale e consentendogli di superare le barriere comunicative e di vivere una vita piena e soddisfacente nonostante i limiti sensoriali.

Quando la logopedia può aiutare in età adulta?

Ricapitolando, abbiamo visto quindi quando gli adulti si rivolgono ad un logopedista:
  • In caso di danni cerebrali
  • Dopo alcuni interventi chirurgici
  • Con l'invecchiamento
  • In casi di demenze e patologie neurodegenerative
  • In caso di sordità o problematiche uditive
0 Comments

Il mio Koala: 6 incontri su massaggio, pappa, gioco nel primo anno di vita

19/2/2024

0 Comments

 
Foto
Torna quest'anno il percorso dedicato a genitori e bambini, promosso dallo Studio Paroliamo in collaborazione con Elisa Callegaro, insegnante di Massaggio Infantile AIMI. Saranno sei incontri a Monselice, progettati per offrire momenti di riflessione, supporto, confronto e cura sia per la mamma che per il papà, insieme al proprio bambino.

Cos'è e perché è importante il massaggio infantile?

​Il massaggio infantile rappresenta un potente strumento per consolidare il legame con i nostri piccoli. Non si tratta solamente di apprendere una tecnica, ma di perfezionare un'attitudine: quella di comunicare in modo profondo con il nostro neonato. Questa pratica, radicata in numerose culture da tempi antichi, sta vivendo una rinascita anche nel mondo occidentale, con il contributo di organizzazioni come l'A.I.M.I. (Associazione Italiana Massaggio Infantile), di cui la specialista che coordina gli incontri è membro.
Il massaggio infantile è importante poiché favorisce lo sviluppo fisico, emotivo e cognitivo del bambino.
​Aiuta a rafforzare il sistema immunitario, allevia le tensioni muscolari, promuove il rilassamento e migliora il sonno. Inoltre, costituisce un momento prezioso di connessione e di intimità tra genitore e figlio, contribuendo così alla costruzione di un legame sicuro e affettuoso fin dai primi giorni di vita.
Foto

5 incontri sul massaggio infantile A.I.M.I a Monselice

Con Elisa Callegaro
​
9, 16, 23, 30 marzo 2024
6 aprile 2024


Dalle 10.00 alle 12.30
PRENOTA ORA

1 incontro sui temi svezzamento e sviluppo motorio

13 aprile 2024
dalle 10.00 alle 11.30


Con Dott. Carolina Rossi
Logopedista

e Dott. Luisa Ferrato
Neuropsicomotricista

Con la partecipazione di
Dott. Caterina Scarparo
Odontoiatra Pediatrica

Info e contatti

Gli incontri si svolgeranno presso:
STUDIO PAROLIAMO
Via Fratelli Cervi, 25
Monselice (PD)

CONTATTI
Tel: 
340.2539556
Mail: [email protected]
FB: ec.ioeilmiokoala
0 Comments

Respirare con la bocca o con il naso?

12/1/2024

0 Comments

 
Foto
La respirazione corretta, si sa ormai, è quella nasale ossia l’aria deve entrare dal naso fino ad arrivare ai polmoni.
Nella vita lavorativa, e non solo, capita molte volte di osservare bambini (e tanti ragazzi o adulti) che respirano attraverso la bocca. Per cui il tipico atteggiamento che si nota è quello di bocca aperta, molte volte con labbra screpolate o secche, narici più chiuse e allungate verso il basso, a volte si notano occhiaie e spesso si accompagna un senso di stanchezza indice di una non corretta ossigenazione.
Molte possono essere le cause di una respirazione orale tra cui quelle infiammatorie temporanee o croniche (raffreddore o ipertrofia adenoidea), quadri sindromici o ancora errate abitudini comportamentali.

3 consigli per promuovere la respirazione nasale

Foto
  1. Ogni giorno esegui i lavaggi nasali, sia che il tuo naso sia apparentemente pulito sia che sia in atto una forma infiammatoria tipo raffreddore. Per i bambini più piccoli sarà necessario l’utilizzo della siringa con oliva nasale; mentre per i più grandi, dai 5 anni in su o comunque in base alla collaborazione, si potrà utilizzare la Neti Lota (leggi l'articolo "Fai un bel respiro... con il naso" per saperne di più)
  2. ​Stimola la respirazione nasale davanti allo specchio! Ai bambini piace molto specchiarsi, perciò posizionati davanti allo specchio e provate a fare una decina di respirazioni solo con il naso, osservando che la bocca sia ben chiusa (con le labbra normalmente appoggiate tra loro, senza sforzo). Dopodiché provate, sempre per una decina di volte, a inspirare ed espirare con una narice per volta, tappando con l’indice la narice opposta per verificare che tutte e due le vie funzionino ugualmente come fossero i binari di un treno!
  3. 2 in 1: significa che si può lavorare sulla corretta respirazione senza pensarci troppo. Utilizza un’asticella piatta, come un bastoncino del caffè o lo stecchino del ghiacciolo, e posizionalo solo tra le labbra tenendole chiuse senza sforzo. Prova a mantenere la posizione per alcuni minuti, magari fino a 5 e poi fino a 10 minuti al giorno. Ecco così starai respirando con il naso senza accorgertene, la bocca è per forza chiusa. Mentre si fa questo esercizio si può guardare la TV, leggere, colorare, giocare… seppur in silenzio!

La respirazione corretta si fa con il naso!

Ricorda che una corretta respirazione nasale ti protegge da molte patologie dell’apparato respiratorio e non solo: i benefici di una buona respirazione si estendono a tutto l’organismo!
Per qualsiasi dubbio o consulenza, non esitare a contattare la nostra logopedista esperta in funzioni orali dr.ssa Carolina Rossi.
0 Comments

La disfonia in pillole

28/9/2023

0 Comments

 
Foto

Cos'è la disfonia?

​La disfonia è un disturbo della voce che può influire sulla capacità di comunicare nella vita di tutti i giorni. Quando si pensa alla voce, normalmente si immaginano le parole che vengono pronunciate, ma oltre alle parole c’è un grande complesso di muscoli e altre strutture che cooperano per fonare, cioè per produrre la voce. Gli strumenti da cui scaturisce la voce sono le corde vocali, che si trovano nella laringe. Le corde vocali restano generalmente aperte, ma quando si chiudono iniziano a vibrare grazie al passaggio dell’aria che arriva dai polmoni, producendo un suono: la voce. Quando non funzionano correttamente, ecco che si parla di disfonia.

Che cosa si nasconde dietro alla disfonia?

Esistono diverse ragioni che possono provocare la disfonia. Queste cause possono essere raggruppate in tre aree: funzionali, organiche e psicogene.

Le disfonie funzionali

​Una delle origini più comuni dei disturbi della voce è l’abuso o maluso della voce. Urlare, parlare troppo forte, sussurrare, cantare senza tecnica e tante altre azioni sono tutti meccanismi che possono sforzare le corde vocali e causare difficoltà nella produzione della voce.

Le disfonie organiche

Una laringoscopia, cioè un esame endoscopico che permette di visualizzare la laringe, permette di identificare se ci sono anomalie a livello delle corde vocali. Queste includono escrescenze che alterano la vibrazione delle corde vocali: noduli, polipi, cisti, granulomi, tumori benigni. Altre condizioni che modificano il suono della voce sono infezioni o infiammazioni, come le laringiti. In altri casi, la disfonia può essere dovuta a condizioni maligne, come il carcinoma squamocellulare.

Le disfonie psicogene

In alcune situazioni l’equilibrio tra mente e corpo viene meno: questa condizione di difficoltà causa la produzione di una voce diversa. Una persona può modificare volontariamente o involontariamente la propria voce, che non corrisponde più alla propria.

Le disfonie a origine mista

Questi tre tipi di patologia vocale non sono compartimenti separati, ma dialogano molto tra loro, tanto che a volte la disfonia può avere cause molteplici. L’esempio più eclatante è quello del reflusso gastroesofageo da stress psicologico, una situazione di malessere che porta l’organismo a funzionare in modo imperfetto, cosicché il contenuto acido dello stomaco può riversarsi nella laringe, che si infiamma e causa cambiamenti di voce.
Foto

Come capisco sono disfonico o disfonica?

I sintomi della disfonia possono variare da persona a persona, ma ecco una lista di interrogativi che potrebbero aiutare a capire se la voce ha qualche problema:
  • Faccio fatica a produrre la voce? Mi costa sforzo? Non riesco a proiettarla?
  • La mia voce cambia durante la giornata? Ci sono momenti in cui è più bella/brutta?
  • Sento secchezza, bruciore, pruriti, fastidi o altri sintomi in gola?
  • Le altre persone faticano a sentirmi quando parlo? Devo urlare molto?
  • Ho frequenti abbassamenti di voce? A volte mi ritrovo afono/afona?
  • Le altre persone mi fanno notare che la mia voce non è “normale”?

A chi devo rivolgermi se la mia voce ha qualche problema?

I professionisti che possono intervenire sulla voce sono molteplici. I primi sono sempre il foniatra o otorinolaringoiatra e il logopedista. Seguono altre figure che possono dare il loro contributo, come psicologo, fisioterapista e osteopata, infermiere.

Che cosa fanno il foniatra e l'otorinolaringoiatra?

Il foniatra, o anche l’otorinolaringoiatra, svolge un ruolo di fondamentale importanza nella diagnosi della disfonia. Le sue competenze permettono di individuare le cause alla base del problema, mediante uno scrupoloso esame della voce del paziente. Attraverso anamnesi medica e procedure strumentali, il foniatra valuta la qualità della voce, identificando eventuali alterazioni. Il foniatra è il medico che conosce approfonditamente anatomia e fisiologia delle corde vocali, perciò riesce a distinguere le disfonie organiche, causate da problemi anatomici o patologie organiche, dalle disfonie funzionali, legate a tensioni muscolari o uso improprio della voce. È lo specialista che individua il percorso terapeutico ottimale e personalizzato: solitamente propone la rieducazione logopedica e, nei casi più gravi, l’intervento chirurgico.

Che cosa fa il logopedista?

Il logopedista gioca un ruolo cruciale nella cura della disfonia. È un professionista sanitario specializzato nella valutazione e nel trattamento delle diverse problematiche legate alla voce, aiutando in questo modo le persone a recuperare la loro capacità di parlare in modo efficiente. Prima di iniziare il trattamento, il logopedista esegue una valutazione attenta della voce del paziente, sia attraverso il colloquio anamnestico sia mediante un accurato ascolto dei vari aspetti della voce. Il logopedista, spesso su prescrizione del medico foniatra, elabora un piano di trattamento personalizzato, che può includere esercizi specifici per la rieducazione dei muscoli coinvolti nella produzione della voce. Durante il percorso logopedico il professionista guida il paziente, seduta dopo seduta, a trovare la modalità migliore per produrre una voce facile ed eufonica, riducendo lo sforzo muscolare al minimo. Al contempo, il logopedista fornisce informazioni sull’uso della voce, consigli di igiene vocale, modalità di idratazione delle corde vocali, strategie per evitare recidive o peggioramenti della disfonia. Il punto di forza della rieducazione logopedica della voce è l’approccio personalizzato, indispensabile per consentire alla persona disfonica di ritornare ad essere padrona della propria voce e comunicare in maniera efficace.
CONTATTA I NOSTRI LOGOPEDISTI
Foto

Che cosa fa lo psicologo?

Anche lo psicologo può avere la sua parte nella cura della disfonia. Attraverso un approccio empatico ma professionale, aiuta il paziente a comprendere le cause psicologiche o emotive che possono contribuire alla comparsa o al peggioramento del disturbo. Lavorando assieme, psicologo e paziente indentificano le strategie per gestire stress, emozioni negativi e altri aspetti psicologici legati alla voce, consentendo così un progresso significativo nella riabilitazione verso il recupero di una voce sana.
CONTATTA LA NOSTRA PSICOLOGA

Che cosa fanno il fisioterapista e l'osteopata?

Il fisioterapista e l’osteopata sono due figure professionali che possono intervenire sulle tensioni nella muscolatura cervicale e laringea e sul muscolo diaframma. Attraverso valutazioni e specifici esercizi e manipolazioni, questi professionisti aiutano a rilassare e/o potenziare i muscoli coinvolti nella produzione vocale. Possono fornire indicazioni per migliorare la postura e la respirazione, elementi essenziali per avere una voce sana. 

Che cosa fa l'infermiere?

L’infermiere di solito entra in gioco nelle disfonie più gravi, specialmente quelle che richiedono un trattamento chirurgico. Sostiene il paziente durante il percorso terapeutico, occupandosi di fornirgli informazioni chiare sulle terapie farmacologiche e/o sulla gestione delle lesioni provocate dalla chirurgia.

Credo di avere un problema di voce, da dove inizio?

Siamo a disposizione per individuare e suggerire il percorso migliore!
CONTATTA I NOSTRI LOGOPEDISTI
0 Comments

Il Disturbo Primario di Linguaggio (DPL)

6/6/2023

0 Comments

 
Foto
Il linguaggio è una funzione cognitiva estremamente complessa che, in situazioni di sviluppo tipico, ovvero in assenza di deficit o di rischio ambientale, viene in genere acquisita con apparente facilità e naturalezza (Kuhl, 2010). Non tutti i bambini seguono, però, le tappe dello sviluppo linguistico: alcuni presentano ritardo nello sviluppo di tali tappe, altri uno sviluppo non solo ritardato ma anche deviante.

Cos'è il disturbo primario di linguaggio?

Il disturbo primario di linguaggio è un disturbo del neuro-sviluppo, presente in età prescolare, che consiste nella difficoltà del bambino di acquisire i suoni della lingua a cui è esposto. Si definisce come primario perché si manifesta in assenza di altri deficit di tipo neurologico, cognitivo, sensoriale, motorio, affettivo o carenze socio-ambientali.
Nel manuale diagnostico DSM-V i disturbi primari di linguaggio vengono classificati appunto nella categoria dei disturbi del neuro-sviluppo, più nello specifico all’interno del capitolo dei disturbi della comunicazione perché possono essere di diverse tipologie:
  • possono compromettere la comprensione verbale;
  • possono compromettere la produzione verbale;
  • possono compromenttere sia la produzione che la comprensione verbale.​

Quanti bambini soffrono di DPL (Disturbo Primario di Linguaggio)?

I Disturbi di linguaggio e della comunicazione costituiscono il disordine dello sviluppo più frequente in età evolutiva. I dati epidemiologici indicano una incidenza del 5-7% di tale disturbo, con prevalenza nei bambini maschi.
Da recenti studi è stato evidenziato come circa l’11-13% di bambini di età compresa tra i 18 e i 36 mesi presenti un ritardo nella comparsa del linguaggio espressivo e, nei casi più gravi, il ritardo comprenda anche la componente recettiva del linguaggio. Questi bambini sono definiti come parlatori tardivi (late talkers), la loro prognosi è generalmente buona perché nel 70% dei casi la produzione linguistica migliora entro i 3 anni raggiungendo poi le performance attese nello sviluppo tipico. 
Foto

Come riconoscere e diagnosticare il Disturbo Primario di Linguaggio?

Nel caso in cui il gap non venga colmato e le difficoltà linguistiche persistano allora si può parlare di disturbo di linguaggio. La diagnosi può essere fatta dopo i 3 anni di età, a seguito di un’accurata valutazione clinica.
A fini diagnostici e, successivamente, riabilitativi la valutazione deve comprendere vari aspetti del linguaggio nelle componenti recettiva ed espressiva:
  • la forma: livello fonetico, fonologico, morfo-sintattico;
  • il contenuto: livello lessicale-semantico;
  • l’uso: livello pragmatico.

3 consigli della logopedista sul DPL

  1. Osserva com’è la produzione orale di tu* figli*: fatica a pronunciare alcune lettere (ad esempio dice TANE per cane, TELLA per stella, ABERO per albero)? Oppure fatica a produrre una frase corretta e completa con articoli e preposizioni? O ancora fa difficoltà a raccontare un episodio accaduto o una storia anche se c’è il supporto delle figure?
  2. Osserva com’è la comprensione orale di tu* figli*: comprende una frase semplice come “Prendi la palla!”? Comprende frasi più complesse come “Portami la maglietta che è sopra al letto”?
  3. Rivolgiti ad un professionista del linguaggio, scegliendolo con cura, qualora avessi dubbi o perplessità rispetto allo sviluppo linguistico di tu* figl*. Saprà darti dei buoni consigli e valutare in modo accurato il linguaggio.

Sospetti che tu* figli* abbia un Disturbo di Linguaggio?

CONTATTA LA LOGOPEDISTA
0 Comments

Giornata Europea della Logopedia - 6 marzo 2023

6/3/2023

0 Comments

 
Foto
Il 6 marzo è un giorno dedicato alla Giornata Europea della Logopedia.
In questo 2023 la giornata è dedicata al valore aggiunto dei logopedisti in area critica, dalle terapie intensive alle stroke unit. Nei casi di terapia intensiva infatti, la logopedia è necessaria nel 60% dei pazienti in quanto la deglutizione e il linguaggio potrebbero essere a rischio senza un intervento immediato.
L’intervento del logopedista è molto importante in questi casi per la valutazione, la gestione e la riabilitazione di disturbi acquisiti.

Il ruolo del logopedista in area critica

Dopo il ricovero in terapia intensiva, una percentuale del 62% dei pazienti riscontra difficoltà nel deglutire e nell'alimentarsi, oltre a problemi di comunicazione dovuti all'intubazione, alla sedazione o alla malattia. Nei pazienti colpiti da ictus ricoverati nelle Stroke Unit, circa il 30% manifesta problemi di afasia, mentre i ricoveri di bambini nelle Terapie Intensive Neonatali che richiedono una valutazione e un monitoraggio della possibilità di nutrirsi per bocca sono in costante aumento.
​In queste situazioni critiche, il supporto dei logopedisti è fondamentale per la valutazione funzionale e la riabilitazione dei disturbi della deglutizione, della comunicazione e del linguaggio. Tuttavia, in tutta Italia ci sono solo 60 professionisti impegnati in questo ambito e spesso vengono chiamati solo per consulenze occasionali, invece di far parte del team in modo integrato. Con l'aumento dei ricoveri in terapia intensiva durante la pandemia di Covid-19, il coinvolgimento dei logopedisti è diventato ancora più importante.
Per questo motivo, la Giornata Europea della Logopedia del 6 marzo è dedicata al ruolo dei logopedisti in area critica. La Federazione dei Logopedisti Italiani mette a disposizione dei cittadini i propri contatti per rispondere a domande e dubbi per una settimana intera, dal 6 al 10 marzo 2023. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.fli.it e sui social della Federazione.

Quali sono gli interventi del logopedista in area critica?

Il logopedista in area critica si occupa principalmente della gestione delle difficoltà di deglutizione e dei disturbi cognitivo-comunicativi. Dopo essere stati estubati, il 62% dei pazienti in terapia intensiva presenta problemi di deglutizione e disfagia a causa di diverse cause come:
  • la riduzione della forza e della sensibilità della lingua
  • danni alla laringe
  • mancata coordinazione del riflesso di deglutizione a seguito della sedazione.
Un intervento del logopedista è fondamentale per ridurre la probabilità di disfagia o risolverla perché, come spiega Raffaella Citro, logopedista delegata della FLI per la European Speech And Language Therapy Association (ESLA) e coordinatrice della Giornata Europea 2023, “La disfagia si associa a tempi più lunghi prima di tornare ad alimentarsi per via orale, con un aumento del rischio di malnutrizione e disidratazione. Aumentano anche la durata del ricovero e il rischio di polmoniti, di reintubazione e di mortalità, soprattutto nei pazienti più anziani. L’intervento del logopedista può scongiurare queste evenienze e si è rivelato di grande aiuto anche nelle Terapie Intensive Neonatali, dove sono in aumento i bambini clinicamente complessi, oggi pari a 15-19 su 100.000: anche in questo caso la valutazione del logopedista aiuta a capire se e quando il piccolo possa deglutire e alimentarsi da solo oppure se abbia necessità di una nutrizione enterale”.

Fonte: fli.it
0 Comments
<<Previous

    Author

    Write something about yourself. No need to be fancy, just an overview.

    Archives

    Maggio 2025
    Aprile 2025
    Marzo 2025
    Febbraio 2025
    Gennaio 2025
    Novembre 2024
    Ottobre 2024
    Settembre 2024
    Agosto 2024
    Luglio 2024
    Maggio 2024
    Febbraio 2024
    Gennaio 2024
    Dicembre 2023
    Novembre 2023
    Ottobre 2023
    Settembre 2023
    Agosto 2023
    Giugno 2023
    Maggio 2023
    Aprile 2023
    Marzo 2023
    Febbraio 2023
    Gennaio 2023
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Settembre 2022
    Agosto 2022
    Luglio 2022
    Giugno 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Gennaio 2021

    Categories

    Tutti
    Consigli Di Lettura
    Logopedia
    Neuropsicomotricità
    News
    Nutrizione
    Psicologia

    Feed RSS

Foto
© 2021 | Studio Paroliamo
Carolina Rossi | P. Iva: IT04892290281​
Laura Gallana | P. Iva: IT12345678910
Luisa Ferrato | P. Iva: IT05165540286

MENU

HOME

SERVIZI

CHI SIAMO

BLOG

CONTATTI

Servizi

LOGOPEDIA

PSICOLOGIA

NEUROPSICOMOTRICITÀ

​OSTEOPATIA

NUTRIZIONE


Photo credit: PNG Tree, Background designed by RawPixel.com / Freepik
Photos from wwward0, chimpwithcan, wuestenigel, shixart1985, donnierayjones, chimpwithcan, DoroSverigeMWC, jmayer1129, shixart1985, shixart1985, PTPioneer, shixart1985, wuestenigel, WestonEyes, wuestenigel, quinn.anya, alubavin, wuestenigel, donnierayjones, focusonmore.com, wuestenigel, Luciano Emanuel, donnierayjones, shixart1985, DFID - UK Department for International Development, shixart1985, shixart1985, shixart1985, shixart1985, Ruth and Dave, shixart1985, quinn.anya, shixart1985, wuestenigel, Rawpixel Ltd, wuestenigel, Vacacion, shixart1985, ThomasKohler, MIKI Yoshihito. (#mikiyoshihito), Free the Image, orion_loom, Michela Mongardi, wuestenigel, Semtrio, Andrepax, .::RMT::., Roby Ferrari, shixart1985, shixart1985, shixart1985, Lars Plougmann, peapodsquadmom, wuestenigel, Brett Jordan, shixart1985, peapodsquadmom, controlenthused, quinn.anya, wuestenigel, shixart1985, donnierayjones, donnierayjones