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Vi è mai capitato di osservare i bambini piccoli mentre giocano seduti sul pavimento? Se provate ad osservare bene la maggior parte di loro utilizza una seduta caratteristica: quella a W, meglio definita come W-sitting. Cos'è il W-sitting?Il W-sitting è la posizione in cui il bambino si siede con il bacino a terra con i glutei a contatto con il suolo, le ginocchia piegate e con le gambe e i piedi spostati lateralmente ai lati delle anche con una posizione che se guardata dall’alto ricorda appunto la W. È una posizione molto adottata dai bambini tra i 2 e i 5 anni in quando essendo una postura in cui il contatto con il suolo ha una base ampia, viene notevolmente ridotto lo sforzo del bambino necessario per mantenere l’equilibrio del tronco e riesce a giocare con una maggiore stabilità. È inoltre maggiormente osservabile nei bambini con lassità legamentosa ed ipotonia (scarso tono muscolare). Se da una parte è una posizione che può essere considerata fisiologica, dall’altra è comunque bene limitarla suggerendo delle alternative. In particolare, se il bambino la utilizza costantemente non riuscendo ad utilizzare altre posture o permane oltre i 5 anni è bene consultare un professionista per valutare la stabilità posturale del bambino e per avere dei consigli su come favorire l’utilizzo di altre modalità per sedersi, definendo insieme se può essere necessario fare un percorso per potenziare la muscolatura e l’equilibrio, tutto ovviamente attraverso il gioco. Perché il W-sitting è dannoso se protratto a lungo?Innanzitutto in questa postura di W-sitting la mobilità del tronco è molto limitata e quini di bambino si troverà a giocare solo con oggetti posti di fronte a lui e farà fatica a raggiungere quelli posti di lato o dietro. Di conseguenza la coordinazione bilaterale che coinvolge l’integrazione della parte destra e quella sinistra del corpo viene poco stimolata con ricadute e ritardi nello sviluppo della motricità fine e della lateralità.
Ne risente inoltre lo sviluppo delle articolazioni con rischio di un allineamento non fisiologico di anche, ginocchia e piedi che vanno ad influire nella camminata che potrebbe risultare con i piedi intraruotati (punte verso l’interno) con conseguente difficoltà nell’equilibrio ed impaccio motorio. È bene quindi fin da piccoli cercare di correggere questa posizione offrendo ai bambini delle posture diverse durante il gioco sul pavimento, quali:
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Nei primi anni di vita, il bambino scopre il mondo attraverso il movimento e il gioco. Ogni esperienza corporea è un’opportunità di crescita, di apprendimento e di relazione con gli altri. La psicomotricità, attraverso un approccio ludico e coinvolgente, diventa uno strumento prezioso per accompagnare i più piccoli in questa fase fondamentale dello sviluppo. Con questo progetto, vogliamo offrire ai bambini un ambiente sicuro e stimolante, dove possano esplorare le proprie capacità motorie, comunicative ed emozionali, crescendo in modo armonico e sereno. Cos'è la psicomotricità e perché è importante?La psicomotricità è una disciplina che favorisce uno sviluppo armonico del bambino attraverso il gioco e il movimento. Nei primi tre anni di vita, il bambino costruisce le basi della propria personalità e sviluppa le principali caratteristiche della comunicazione e della relazione con gli altri. In questa fase, il gioco è la sua principale forma di espressione e apprendimento. Mediante la psicomotricità educativa, si promuove uno sviluppo globale del bambino, prestando particolare attenzione agli aspetti psico-affettivi e sociali. Il gioco psicomotorio, unito alla relazione corporea, favorisce la crescita non solo sul piano motorio, ma anche su quello emotivo, relazionale e cognitivo. Gli obiettivi del progetto di psicomotricità al nidoObiettivi generali
Struttura del programma di psicomotricitàLe attività proposte si sviluppano attraverso tre principali tipologie di gioco: il gioco sensomotorio, il gioco simbolico e il gioco di socializzazione. Nel gioco sensomotorio, il bambino sperimenta diverse modalità di movimento come strisciare, rotolare, camminare, correre e saltare, sviluppando il piacere dell’azione e un’immagine positiva di sé. Il gioco simbolico, invece, permette al bambino di esplorare la fantasia e la creatività utilizzando oggetti semplici come palle, stoffe e bambole, favorendo le sue capacità relazionali e comunicative attraverso il gioco del “facciamo finta che”. Infine, nel gioco di socializzazione, vengono proposti giochi di gruppo come trenini e girotondi, che aiutano il bambino a interagire con i coetanei e a rispettare semplici regole sociali. Il ruolo della neuropsicomotricistaLa neuropsicomotricista guida il bambino nel gioco senza imporre attività, ma lasciandolo libero di esplorare. Attraverso un atteggiamento empatico, accompagna il bambino nel suo percorso di crescita, intervenendo solo per ampliare e arricchire le esperienze di gioco. Vederla all'opera ci evidenzia ancora una volta le differenze tra psicomotricista e neuropsicomoptricista. Modalità di realizzazione del progetto psicomotricità al nido
Quali materiali sono stati utilizzati?Durante le attività vengono utilizzati diversi materiali che stimolano il gioco e la creatività del bambino. Tra questi troviamo materiali di recupero (scatoloni, fogli di giornale, bottiglie di plastica), materassi e cuscini di gommapiuma per l’attività motoria, palloni e cerchi per il gioco sensomotorio e di socializzazione. Inoltre, si utilizzano tessuti colorati per giochi di drammatizzazione, corde per esplorazioni spaziali, costruzioni e contenitori per sviluppare la manualità, strumenti musicali per stimolare la percezione sonora e bambolotti per il gioco simbolico. Collaborazione con le educatrici del NidoLe educatrici sono coinvolte nel progetto per favorire l’inserimento dei bambini e osservare l’evoluzione del gruppo. Il confronto costante con la neuropsicomotricista permette di individuare eventuali situazioni di disagio e di intervenire in modo mirato. La fase di valutazione e verifica: quali competenze vengono monitorate?Durante il percorso, si monitorano diverse competenze:
Psicomotricità al nido, un'opportunità unica! Il progetto di psicomotricità al nido rappresenta un'opportunità unica per accompagnare i bambini in un percorso di crescita armonioso e divertente. Grazie al gioco e al movimento, ogni bambino può esprimere il proprio mondo interiore, sviluppare competenze fondamentali e affrontare con maggiore sicurezza le tappe della sua evoluzione. Il risultato della psicomotricità educativa? Dei bellissimi disegni!Durante gli incontri di psicomotricità educativa i bambini hanno avuto la possibilità di sperimentare liberamente con il proprio corpo e di esprimere sé stessi, senza vincoli e senza imposizioni; di capire le proprie capacità, di svilupparne di nuove e di conoscere i propri limiti. Il tutto scandito da momenti ben precisi:
Di seguito tutti i disegni fatti dal bambino/a: a questa età il disegno viene utilizzato come scarica sensomotoria sul foglio (lo scarabocchio) ma già c’è chi inizia a dare comunque un significato a ciò che ha disegnato, indice che c’è un pensiero dietro. Nell’ordine sono stati proposti: pennarelli, matite colorate, penne, cerette, gessi e acquarelli utilizzati con le dita. "Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco, che in un anno di conversazione" - Platone Dopo il successo della seconda edizione dedicata a massaggio infantile e svezzamento, torna la terza edizione del percorso dedicato a genitori e bambini, organizzato dallo Studio Paroliamo in collaborazione con Elisa Callegaro, insegnante di Massaggio Infantile AIMI. Il programma prevede sei incontri a Monselice, pensati per offrire momenti di riflessione, sostegno, condivisione e attenzione per mamme e papà insieme ai loro bambini. I temi principali degli incontri saranno: ✅ Massaggio infantile 🍽️ Pappa e svezzamento 🚼 Sviluppo motorio nel primo anno di vita Un'occasione speciale per accompagnare i primi mesi di crescita con consapevolezza e serenità! 5 incontri sul massaggio infantile A.I.M.I.Con Elisa Callegaro Sabato 15,22 e 29 marzo 2025 Sabato 5, 12 aprile 2025 Dalle 10.00 alle 11.30 Il massaggio infantile è un’esperienza di contatto dolce e consapevole che rafforza il legame tra genitori e bambini. Attraverso il tocco, favorisce il rilassamento, migliora il benessere fisico ed emotivo e potenzia la comunicazione non verbale. È particolarmente utile per alleviare le coliche, favorire un sonno più sereno e accompagnare il bambino in un crescita armoniosa. 1 incontro sui temi svezzamento e sviluppo motorioSabato 19 aprile 2025 dalle 10.00 alle 11.30 Con Dott. Carolina Rossi Logopedista e Dott. Luisa Ferrato Neuropsicomotricista Con la partecipazione di Dott. Caterina Scarparo Odontoiatra Pediatrica Info e contattiGli incontri si svolgeranno presso:
STUDIO PAROLIAMO Via Fratelli Cervi, 25 Monselice (PD) CONTATTI Tel: 340.2539556 Mail: [email protected] FB: ec.ioeilmiokoala Psicomotricista e Neuropsicomotricista (TNPEE): professioni diverse, competenze complementari16/11/2024 Quando si tratta di supportare il corretto sviluppo dei bambini, è fondamentale avere ben chiara la distinzione tra le figure dello psicomotricista e del neuropsicomotricista (TNPEE). Sebbene entrambi i professionisti lavorino nel campo dello sviluppo infantile, le loro competenze, finalità e modalità di intervento presentano differenze significative. Comprendere queste differenze è essenziale per garantire che ogni bambino riceva l'intervento più adatto alle proprie necessità, favorendo uno sviluppo sereno e armonioso. Il ruolo del psicomotricistaLo psicomotricista opera prevalentemente in ambito educativo e preventivo, lavorando con bambini che hanno uno sviluppo tipico o che presentano lievi difficoltà. Le attività proposte mirano a stimolare la relazione tra il corpo, l'affettività e la dimensione cognitiva del bambino, attraverso il gioco e il movimento. Il Psicomotricista favorisce il potenziamento delle competenze motorie, relazionali ed emotive, creando un contesto di gioco strutturato in cui il bambino può esplorare e crescere. Le sue attività si svolgono principalmente in contesti scolastici, gruppi di gioco o sessioni private, promuovendo il benessere e l'armonia dello sviluppo. La sua formazione è acquisita attraverso diplomi presso scuole private o master post-laurea, offrendo una preparazione mirata ma non abilitante a livello sanitario. Il ruolo del neuropsicomotricista (TNPEE)Il neuropsicomotricista, o Terapista della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva (TNPEE), è un professionista sanitario la cui competenza si estende dalla prevenzione alla valutazione, abilitazione e riabilitazione delle fragilità dell'età evolutiva. Lavora con bambini che presentano difficoltà più complesse e strutturate, come:
La sua formazione prevede una laurea triennale abilitante e un obbligo di formazione continua, che lo qualifica come esperto nella diagnosi funzionale e nella riabilitazione. Cos'hanno in comune psicomotricista e TNPEE?Entrambi i professionisti condividono una visione olistica del bambino, ponendo attenzione al corpo, alla dimensione affettiva e cognitiva, e rispettandone il modo di essere e di agire. La relazione, il gioco e il movimento sono strumenti centrali nel loro lavoro, che mira a favorire l'autonomia e il benessere globale del bambino. Quali sono le differenze tra psicomotricista e neuropsicomotricista?Le differenze tra psicomomotricista e TNPEE riguardano soprattutto le finalità del percorso, gli obiettivi e il loro percorso formativo. Vediamo nel dettaglio i ruoli di neuropsicomotricista e psicomotricista: chi sono e che cosa fanno? Finalità del percorso
Obiettivi
Formazione
Perché scegliere un neuropsicomotricista (TNPEE)? Il TNPEE è una professione sanitaria regolamentata, che dal 2019 prevede l'obbligo di iscrizione all'Albo delle Professioni Sanitarie. Questa iscrizione assicura che il professionista risponda a standard formativi e deontologici precisi, offrendo un servizio di alta qualità sia nella prevenzione che nella riabilitazione delle difficoltà evolutive. Scegliere un neuropsicomotricista significa garantire al proprio bambino un percorso terapeutico mirato, sicuro e basato sulle evidenze scientifiche.
Il mio koala: 6 incontri su massaggio infantile, svezzamento e sviluppo motorio dei neonati7/9/2024 A grande richiesta, torna quest'anno la seconda edizione del percorso dedicato a genitori e bambini, organizzato dallo Studio Paroliamo in collaborazione con Elisa Callegaro, insegnante di Massaggio Infantile AIMI. Il programma prevede sei incontri a Monselice, pensati per offrire occasioni di riflessione, sostegno, condivisione e attenzione, sia per le mamme che per i papà, insieme ai loro bambini. I temi principali degli incontri saranno il massaggio infantile, la pappa e lo svezzamento, lo sviluppo motorio nel primo anno di vita. 5 incontri sul massaggio infantile A.I.M.I.Con Elisa Callegaro Sabato 21 e 28 settembre 2024 Sabato 5, 12 e 19 ottobre 2024 Dalle 10.00 alle 11.30 Il massaggio infantile è una pratica che favorisce il legame tra genitori e bambini attraverso il contatto fisico delicato e consapevole. Aiuta a rilassare il bambino, a migliorare il suo benessere fisico ed emotivo, e a rafforzare la comunicazione non verbale. È spesso utilizzato per alleviare coliche, migliorare il sonno e promuovere uno sviluppo armonioso. 1 incontro sui temi svezzamento e sviluppo motorioSabato 26 ottobre 2024 dalle 10.00 alle 11.30 Con Dott. Carolina Rossi Logopedista e Dott. Luisa Ferrato Neuropsicomotricista Con la partecipazione di Dott. Caterina Scarparo Odontoiatra Pediatrica Info e contattiGli incontri si svolgeranno presso:
STUDIO PAROLIAMO Via Fratelli Cervi, 25 Monselice (PD) CONTATTI Tel: 340.2539556 Mail: [email protected] FB: ec.ioeilmiokoala In questo articolo parleremo di un argomento fondamentale per lo sviluppo motorio dei neonati: il "tummy time". Se siete genitori alle prime armi o avete semplicemente bisogno di chiarimenti su quando e come iniziare, siete nel posto giusto. Cos'è il Tummy Time?Il "tummy time" è un termine inglese che si riferisce al tempo che un neonato trascorre sdraiato a pancia in giù durante le ore di veglia. Questa pratica è cruciale per il corretto sviluppo muscolare e motorio del bambino. Aiuta a rafforzare i muscoli del collo, delle spalle e della schiena, essenziali per tappe di sviluppo come il rotolamento, il sedersi e il gattonare. Tummy Time: quando iniziare?L'American Academy of Pediatrics raccomanda di iniziare il tummy time fin dai primi giorni di vita. Anche pochi minuti al giorno possono fare la differenza. È importante ricordare che il tummy time deve avvenire solo quando il bambino è sveglio e sotto stretta supervisione. Mai lasciare un neonato incustodito durante questa attività. Tummy Time: 4 consigli per iniziareEcco alcuni suggerimenti per iniziare in modo sicuro ed efficace:
I benefici del Tummy TimeI benefici del tummy time sono numerosi e vanno oltre il rafforzamento muscolare. Questa pratica può prevenire la plagiocefalia posizionale, una condizione in cui la testa del neonato assume una forma piatta a causa del tempo trascorso sdraiato sulla schiena. Inoltre, il tummy time stimola lo sviluppo delle abilità motorie grossolane, come il controllo della testa e del tronco, e favorisce la coordinazione occhio-mano. Chiedi supporto al neuropsicomotricistaIl tummy time è una componente essenziale per il sano sviluppo dei neonati. Iniziare presto e fare di questa pratica una parte regolare della routine quotidiana può portare a benefici significativi a lungo termine. Ricordate, ogni bambino è unico e può avere tempi di adattamento diversi. L'importante è essere pazienti, costanti e creare un ambiente positivo e stimolante per il vostro piccolo.
Per ulteriori consigli e informazioni sullo sviluppo infantile, non esitate a contattarci. Siamo qui per supportarvi nel meraviglioso viaggio della crescita del vostro bambino! Torna quest'anno il percorso dedicato a genitori e bambini, promosso dallo Studio Paroliamo in collaborazione con Elisa Callegaro, insegnante di Massaggio Infantile AIMI. Saranno sei incontri a Monselice, progettati per offrire momenti di riflessione, supporto, confronto e cura sia per la mamma che per il papà, insieme al proprio bambino. Cos'è e perché è importante il massaggio infantile?Il massaggio infantile rappresenta un potente strumento per consolidare il legame con i nostri piccoli. Non si tratta solamente di apprendere una tecnica, ma di perfezionare un'attitudine: quella di comunicare in modo profondo con il nostro neonato. Questa pratica, radicata in numerose culture da tempi antichi, sta vivendo una rinascita anche nel mondo occidentale, con il contributo di organizzazioni come l'A.I.M.I. (Associazione Italiana Massaggio Infantile), di cui la specialista che coordina gli incontri è membro. Il massaggio infantile è importante poiché favorisce lo sviluppo fisico, emotivo e cognitivo del bambino. Aiuta a rafforzare il sistema immunitario, allevia le tensioni muscolari, promuove il rilassamento e migliora il sonno. Inoltre, costituisce un momento prezioso di connessione e di intimità tra genitore e figlio, contribuendo così alla costruzione di un legame sicuro e affettuoso fin dai primi giorni di vita. 5 incontri sul massaggio infantile A.I.M.I a MonseliceCon Elisa Callegaro 9, 16, 23, 30 marzo 2024 6 aprile 2024 Dalle 10.00 alle 12.30 1 incontro sui temi svezzamento e sviluppo motorio13 aprile 2024 dalle 10.00 alle 11.30 Con Dott. Carolina Rossi Logopedista e Dott. Luisa Ferrato Neuropsicomotricista Con la partecipazione di Dott. Caterina Scarparo Odontoiatra Pediatrica Info e contattiGli incontri si svolgeranno presso:
STUDIO PAROLIAMO Via Fratelli Cervi, 25 Monselice (PD) CONTATTI Tel: 340.2539556 Mail: [email protected] FB: ec.ioeilmiokoala Tagliare con le forbici è un’attività che piace molto ai bambini e che può essere proposta già a partire dai 2 anni utilizzando le forbici a punta arrotondata. Ma come possono essere utili le forbici per sviluppare la manualità e la coordinazione dei bambini? Quali abilità sviluppano i bambini usando le forbici?Tagliare con le forbici è un’attività infatti che favorisce lo sviluppo sotto diversi aspetti:
Strategia per insegnare ai bambini a tagliare con le forbici
Fin dalla nascita il bambino prova emozioni, basti pensare al piacere che deriva dal contatto fisico con la mamma alla tristezza che comunica con il pianto alla sua separazione o quando qualcosa non gli va. È dunque importante aiutare i bambini fin da piccoli a sviluppare l’intelligenza emotiva, ovvero a riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, saperle comunicare ed imparare la gestione emozioni, accettando sia le emozioni positive che quelle negative. Quali competenze compongono l'intelligenza emotiva?Goleman ha identificato 5 competenze che costituiscono l'intelligenza emotiva:
Cosa si può fare per sviluppare l'intelligenza emotiva nei bambini?Per sviluppare l'intelligenza emotiva nei bambini ci sono diversi modi. Un primo passo fondamentale è aiutare i bambini a riconoscere ed esprimere le loro emozioni, offrendo loro un vocabolario emotivo. Accogliere e accettare ogni emozione, sia essa positiva o negativa, è cruciale, permettendo ai bambini di sentirsi compresi ed accettati. Inoltre, promuovere una connessione emotiva attraverso il dialogo aperto sulle nostre emozioni personali crea un ambiente in cui l'empatia può fiorire, contribuendo così allo sviluppo di abilità emotive essenziali. Vediamo cosa possiamo fare per gestire le emozioni a casa e per aiutare i bambini a sviluppare l'intelligenza emotiva! Diamo un nome alle emozioniAiutiamo i bambini a dare un nome alle emozioni che provano, facendolo noi per loro quando sono piccoli se non riescono ancora ad identificarle. Per esempio:
Accettiamo tutte le emozioni: positive e negativeImpariamo ad accogliere ed accettare ogni emozione che il bambino vive, sia essa positiva oppure negativa entrando in empatia con lui. Non sminuiamo le emozioniNon sminuire nessuna emozione, quello che per noi adulti sembrano sciocchezze per i bambini possono suscitare emozioni molto forti. Impariamo a gestire tutte le emozioni. Rielaboriamo le emozioni senza farci dominareAiutali a gestire e rielaborare le emozioni senza farsi dominare da quest’ultime! Alcuni suggerimenti:
Parliamo delle nostre emozioni!Parliamo ai bambini anche delle nostre emozioni (esempio: sono arrabbiato perché non mi hai ascoltato, sono felice di stare con te, ecc.) in modo da creare una connessione emotiva e stimolare l’empatia. Il laboratorio delle emozioni dello Studio ParoliamoAll’interno del nostro studio ogni estate viene proposto il laboratorio sulle emozioni per i bambini dai 4 ai 6 anni, articolato in quattro incontri per aiutarli ad imparare a conoscere 4 delle emozioni primarie: gioia/felicità, tristezza, rabbia e paura.
Se vostro figlio/a fatica a riconoscere e a gestire le proprie emozioni è bene confrontarsi con uno specialista, che può essere la neuropsicomotricista per i bambini più piccoli oppure la psicologa per i più grandi ed identificare il percorso migliore per aiutarlo.
Spesso ci viene chiesto cos'è la disprassia: la disprassia è un disturbo evolutivo della coordinazione motoria che consiste nella “Difficoltà a rappresentarsi, programmare ed eseguire atti motori consecutivi, deputati e finalizzati ad un preciso scopo ed obiettivo.” (Sabbadini G. Sabbadini L.). Come si riconosce la disprassia?I bambini con disprassia presentano marcata difficoltà o ritardo nello sviluppo della coordinazione motoria, inferiore ai pari età, con ricadute nella vita quotidiana e negli apprendimenti, risultando per loro difficili attività apparentemente semplici come vestirsi o spogliarsi, allacciarsi le scarpe, fare le scale, lanciare o prendere al volo la palla, andare in bicicletta, ma anche articolare le parole o scrivere, ecc. I principali indicatori del disturbo nei bambini dispratticiMolti sono gli indicatori del disturbo che possono presentarsi nei bambini disprattici:
Oltre alle difficoltà motorie il bambino può presentare difficoltà in ambito emotivo, cognitivo-esecutivo e neurosensoriale che si manifestano ad esempio con difficoltà di autoregolazione delle emozioni, disturbi del sonno, difficoltà di attenzione, pianificazione ed organizzazione di impegni ed attività, scarsa concentrazione, maggiore impulsività, scarsa socializzazione nel gioco con i coetanei. Come intervenire nei casi di disprassia?Diventa quindi di fondamentale importanza, nel momento in cui si notano uno o più degli aspetti descritti, affidarsi quanto prima ad uno specialista per una valutazione completa ed iniziare un percorso che permetta al bambino di far fronte alle difficoltà ed accompagnarlo in uno sviluppo il più armonico possibile.
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Maggio 2025
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