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Un viaggio nel mondo della psicomotricità al nido

19/3/2025

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Nei primi anni di vita, il bambino scopre il mondo attraverso il movimento e il gioco. Ogni esperienza corporea è un’opportunità di crescita, di apprendimento e di relazione con gli altri. La psicomotricità, attraverso un approccio ludico e coinvolgente, diventa uno strumento prezioso per accompagnare i più piccoli in questa fase fondamentale dello sviluppo. Con questo progetto, vogliamo offrire ai bambini un ambiente sicuro e stimolante, dove possano esplorare le proprie capacità motorie, comunicative ed emozionali, crescendo in modo armonico e sereno.

​Cos'è la psicomotricità e perché è importante?

La psicomotricità è una disciplina che favorisce uno sviluppo armonico del bambino attraverso il gioco e il movimento. Nei primi tre anni di vita, il bambino costruisce le basi della propria personalità e sviluppa le principali caratteristiche della comunicazione e della relazione con gli altri. In questa fase, il gioco è la sua principale forma di espressione e apprendimento.
Mediante la psicomotricità educativa, si promuove uno sviluppo globale del bambino, prestando particolare attenzione agli aspetti psico-affettivi e sociali. Il gioco psicomotorio, unito alla relazione corporea, favorisce la crescita non solo sul piano motorio, ma anche su quello emotivo, relazionale e cognitivo.

Gli obiettivi del progetto di psicomotricità al nido

Obiettivi generali
  • Creare un ambiente sicuro e accogliente per il bambino.
  • Promuovere un'immagine positiva di sé e dell’ambiente.
  • Favorire l'autonomia e il processo di separazione-individuazione.
  • Sostenere l'inserimento nella scuola.
  • Osservare e rispondere ai bisogni individuali.
  • Stimolare la comunicazione e lo sviluppo di modelli comportamentali adeguati.
  • Fornire strumenti di lettura e gestione del gruppo classe agli insegnanti.
Obiettivi specifici
  • Sviluppare competenze motorie adeguate all'età.
  • Promuovere la conoscenza del corpo e dello spazio.
  • Stimolare la manualità fine e la manipolazione di oggetti.
  • Migliorare le capacità comunicative, verbali e non verbali.
  • Rafforzare le capacità sensoriali (vista, tatto, udito).
  • Favorire la gestione delle emozioni.
  • Sviluppare la creatività e il rispetto delle regole.

Struttura del programma di psicomotricità

Le attività proposte si sviluppano attraverso tre principali tipologie di gioco: il gioco sensomotorio, il gioco simbolico e il gioco di socializzazione.
Nel gioco sensomotorio, il bambino sperimenta diverse modalità di movimento come strisciare, rotolare, camminare, correre e saltare, sviluppando il piacere dell’azione e un’immagine positiva di sé.
Il gioco simbolico, invece, permette al bambino di esplorare la fantasia e la creatività utilizzando oggetti semplici come palle, stoffe e bambole, favorendo le sue capacità relazionali e comunicative attraverso il gioco del “facciamo finta che”.
Infine, nel gioco di socializzazione, vengono proposti giochi di gruppo come trenini e girotondi, che aiutano il bambino a interagire con i coetanei e a rispettare semplici regole sociali.

Il ruolo della neuropsicomotricista

La neuropsicomotricista guida il bambino nel gioco senza imporre attività, ma lasciandolo libero di esplorare. Attraverso un atteggiamento empatico, accompagna il bambino nel suo percorso di crescita, intervenendo solo per ampliare e arricchire le esperienze di gioco.
Vederla all'opera ci evidenzia ancora una volta le differenze tra psicomotricista e neuropsicomoptricista.
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 Modalità di realizzazione del progetto psicomotricità al nido

  • Suddivisione in gruppi: massimo 12 bambini, suddivisi per età.
  • Durata delle lezioni: 45 minuti (30 per i più piccoli).
  • Fasi della lezione:
  1. Rituale di entrata (5 min) - Introduzione e ripetizione delle regole.
  2. Fase centrale (25-30 min) - Attività ludiche e tematiche.
  3. Fase di decentramento (5 min) - Ritorno alla calma con storie o attività manipolative.
  4. Rituale di uscita (5 min) - Chiusura della lezione.
Le attività si svolgono in una stanza ampia e sicura, con materiali adeguati e normativamente conformi.

Quali materiali sono stati utilizzati?

Durante le attività vengono utilizzati diversi materiali che stimolano il gioco e la creatività del bambino. Tra questi troviamo materiali di recupero (scatoloni, fogli di giornale, bottiglie di plastica), materassi e cuscini di gommapiuma per l’attività motoria, palloni e cerchi per il gioco sensomotorio e di socializzazione. Inoltre, si utilizzano tessuti colorati per giochi di drammatizzazione, corde per esplorazioni spaziali, costruzioni e contenitori per sviluppare la manualità, strumenti musicali per stimolare la percezione sonora e bambolotti per il gioco simbolico.
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​Collaborazione con le educatrici del Nido

Le educatrici sono coinvolte nel progetto per favorire l’inserimento dei bambini e osservare l’evoluzione del gruppo. Il confronto costante con la neuropsicomotricista permette di individuare eventuali situazioni di disagio e di intervenire in modo mirato.

La fase di valutazione e verifica: quali competenze vengono monitorate?

Durante il percorso, si monitorano diverse competenze:​
  • Relazione con lo spazio: sicurezza nei movimenti, equilibrio, gestione della distanza.
  • Relazione con gli altri: modalità di interazione e comunicazione.
  • Relazione con gli oggetti: utilizzo e manipolazione dei materiali.
  • Relazione con sé stesso: riconoscimento del corpo, gestione delle emozioni.
Se necessario, si possono compilare schede di valutazione individuali e organizzare colloqui con i genitori.

Psicomotricità al nido, un'opportunità unica!

Il progetto di psicomotricità al nido rappresenta un'opportunità unica per accompagnare i bambini in un percorso di crescita armonioso e divertente. Grazie al gioco e al movimento, ogni bambino può esprimere il proprio mondo interiore, sviluppare competenze fondamentali e affrontare con maggiore sicurezza le tappe della sua evoluzione.

Il risultato della psicomotricità educativa? Dei bellissimi disegni!

Durante gli incontri di psicomotricità educativa i bambini hanno avuto la possibilità di sperimentare liberamente con il proprio corpo e di esprimere sé stessi, senza vincoli e senza imposizioni; di capire le proprie capacità, di svilupparne di nuove e di conoscere i propri limiti.
Il tutto scandito da momenti ben precisi:​
  • Rituale iniziale: seduti insieme ognuno viene toccato sulla testa e lui/lei, oppure i compagni o l’educatrice se non vuole o non è ancora in grado, dice il suo nome, si ripetono le regole (non farsi male, non uscire dalla stanza e fermarsi allo stop) e si conta fino a 5 prima di partire
  • Momento del gioco: gioco sensomotorio e primi approcci al gioco simbolico, individuale o di gruppo, guidati dalla neuropsicomotricista che coglie ciò che ogni bambino propone liberamente, con il materiale via via proposto
  • Momento del rilassamento: per ritornare alla calma dopo tanto movimento, gioco delle statue e controllo della respirazione con il gioco del palloncino
  • Momento della sperimentazione grafica: ad ogni incontro è stato dato uno strumento grafico diverso con cui il bambino poteva disegnare; si è provato a chiedere ad ogni bambino cosa avesse disegnato per favorire la mentalizzazione, ma se non rispondeva non era un problema.
  • Rituale finale: saluto tutti insieme
Di seguito tutti i disegni fatti dal bambino/a: a questa età il disegno viene utilizzato come scarica sensomotoria sul foglio (lo scarabocchio) ma già c’è chi inizia a dare comunque un significato a ciò che ha disegnato, indice che c’è un pensiero dietro.
​Nell’ordine sono stati proposti: pennarelli, matite colorate, penne, cerette, gessi e acquarelli utilizzati con le dita.
"Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco, che in un anno di conversazione" - Platone
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