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Basterebbe che prestassi più attenzione!!! Quante volte nel corso della nostra vita ci siamo sentiti dire una frase come questa? E quante volte forse proprio ora la ripetiamo ai nostri figli? Prestare attenzione appare nel linguaggio comune come una banalità, una pratica che nella maggior parte dei casi non dovrebbe richiedere la guida della nostra consapevolezza. Ebbene, le cose non stanno proprio in questo modo e sicuramente non sono così semplici. In parte dipende dal tipo di compito che ci è richiesto di eseguire, in parte da una nostra personale predisposizione e infine anche dai comportamenti che mettiamo in atto per prevenire eventuali disattenzioni. Esiste una componente dell’attenzione che viene definita Sistema Attentivo Supervisore (SAS) che ci permette di vigilare sulle nostre azioni, sostenere l’attenzione durante i compiti noiosi e ripetitivi, gestire le distrazioni, organizzare le azioni e pianificarle, insomma controllare che tutto si svolga come prestabilito. Il SAS è un sistema particolarmente debole nelle persone che presentano deficit attentivi e spesso anche nelle persone con difficoltà di apprendimento. Cos'è il disturbo da deficit di attenzione e iperattività?Il Disturbo da Deficit di Attenzione o Iperattività (ADHD) si colloca nell'ambito dei disturbi del neurosviluppo e riguarda il 3-4% dei bambini e dei ragazzi sottoposti a valutazione. Si tratta di bambini che vengono posti all'attenzione di un clinico in quanto i loro atteggiamenti interferiscono con il funzionamento e con il loro sviluppo, primariamente quando, pur non presentando nessun disturbo dell'apprendimento, il loro rendimento resta scarso e/o altalenante. Come si manifesta il disturbo da deficit di attenzione?
Alcuni consigli pratici per gestire il deficit di attenzioneQuando un bambino o un ragazzo presenta un deficit attentivo, spesso dimentica le cose, non presta attenzione ai particolari, può risultare sbadato e darci l’impressione di avere la “testa tra le nuvole”, a poco a poco lui stesso impara a fidarsi poco di sé stesso in quanto i suoi atteggiamenti risultano poco adattivi e coerenti alla situazione, inizia a misurare le sue prestazioni e non sempre riesce a darsi delle spiegazioni su come possano essere così diverse dagli altri pur avendo le stesse competenze dei compagni. Segni come la frustrazione, l'opposizione, la rabbia e la demotivazione sono alcune delle reazioni che si possono presentare se non ci si pone in modo corretto di fronte a questa problematica. A seguito di diagnosi di ADHD, è importante iniziare con il bambino un percorso di crescita che tenga conto delle sue caratteristiche coltivando l'autostima e il senso di efficacia. Tuo figlio è iperattivo? 4 semplici suggerimenti per i genitori
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Ottobre 2024
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